Berlusconi a Obama: “In Italia c’è la dittatura dei giudici”

Obama e BerlusconiSolo due giorni fa a Porta a Porta Berlusconi dichiarava di non aver mai attaccato i magistrati, ma forse si è reso conto anche lui che una cosa del genere non poteva essere credibile e allora giù di nuovo con il suo pezzo forte: la dittatura dei giudici in Italia. Solo che questa volta per sostenere la sua tesi non ha scelto uno dei tanti giornalisti italiani disposti a fargli dire tutto ciò che gli viene in mente, senza neanche pensare di controbbattere. No: questa volta il Presidente del Consiglio si rivolge all’uomo più potente del pianeta, Barack Obama. Nel corso del G8 che si sta tenendo in Francia, Berlusconi si è avvicinato al Presidente Usa e in un colloquio durato un paio di minuti ha messo al corrente l’inquilino della Casa Bianca che “In Italia c’è la dittatura dei giudici di sinistra“. La frase è stata colta dalle telecamere del circuito chiuso.

E il nuovo attacco di Berlusconi alla magistratura non è certo passato inosservato e ha immediatamente suscitato la reazione polemica degli esponenti dell’opposizione; il vicepresidente dei deputati del Pd, Alessandro Maran, parla di ennesima “brutta figura davanti al mondo” mentre il neo sindaco di Torino, Piero Fassino, spera che “Obama abbia informazioni sufficienti per non credere a queste rappresentazioni caricaturali che Berlusconi fa del nostro paese, che costituiscono, fra l’altro, un danno di immagine”. Ancora più duro il commento di Fabio Granata, Futuro e Libertà, che parla di “ossessione di Berlusconi nei confronti della magistratura” che “arriva persino ad infangare la patria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, offendendola anche di fronte alla più grande Nazione occidentale. Berlusconi – conclude Granata – ha trovato un altro motivo per doversi vergognare”.

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È una replica dura arriva anche dall’Associazione nazionale Magistrati con il presidente, Luca Palamara che dichiara: “Non ci prestiamo a strumentalizzazioni dovute alla campagna elettorale. È molto grave che una fondamentale istituzione dello Stato italiano venga denigrata anche agli occhi di un importante capo di Stato estero”. Ma tutto questo poco importa a Berlusconi, impegnato ormai in una battaglia tutta personale contro quel “cancro da estirpare” rappresentato dai ” giudici comunisti ed eversivi”: una battaglia che, evidentemente, non conosce confini e vale molto di più dell’immagine del Paese nel mondo.

 

 

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