Mostra fotografica “I Cento scatti”: Corleone vista dai giovani siciliani

Mercoledì 25 maggio 2011 è stata inaugurata a Corleone una mostra davvero singolare e soprattutto di grande rilievo culturale e storico. Questa mostra fotografica intitolata “I cento scatti” nasce da un’idea già sperimentata in altri paesi come New York, Brasile, Kenia e in altri paesi che sono costretti a convivere con alcuni stereotipi duri a morire e soprattutto contro i quali è difficile lottare.

Corleone il paese del padrino, della mafia per antonomasia, è stata immortalata dalle fotografie dei ragazzi giovani di ogni età, che raccontano con i loro occhi come sia Corleone oggi. L’iniziativa è stata coordinata da Margherita Abbozzo e Alessandra Capodacqua, le quali sono state appoggiate nella realizzazione di questo evento dalla Fondazione Caponnetto, Unicoop Tirreno, Mediateca Toscana Coordinamento antimafia di Firenze, e la Cooperativa Lavoro.

Alla fine del mese di ottobre 2010, sono state assegnate delle macchine fotografiche usa e getta ad un gruppo di ragazzi, i quali in questi lunghi mesi si sono divertiti a raccontare il loro paese, cercando di cancellare l’immagine negativa che questo ha davanti al mondo.

I ragazzi hanno dichiarato che Corleone e la Sicilia stessa, non sono più quelli di un tempo, che nonostante la mafia sia un nemico difficile da contrastare, c’è anche tanta voglia di riscatto. Il loro bel paese è costellato di vicoli e vie caratteristiche che se viste senza l’ombra della mafia ad oscurarle, danno un’idea del paese molto bella e luminosa. I responsabili del progetto hanno dichiarato che sono state scattate circa 3000 fotografie e selezionare le 100 più belle e forse significative è stato un compito difficile e arduo.

La mostra fotografica “I Cento scatti” viaggerà oltre lo stretto di Messina per approdare in Campania, Lazio e Toscana, grazie proprio al sostegno reso dall’Unicoop Tirreno, in questo modo si potrà raccontare questa terra e le sue bellezze e soprattutto, la voglia di riscatto dei suoi giovani, senza doverla più additare come paese esclusivo della mafia.

 

 

Impostazioni privacy