Russia pronta a entrare nel Wto, parola di Medvedev

La Federazione Russa è pronta ad entrare nell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (Wto), come ha espressamente detto il presidente russo Dmitri Medvedev, a colloquio in questi giorni con gli altri leaders del G8, per il vertice francese a Deauville.

Medvedev ne avrebbe parlato con il presidente USA, Barack Obama, il quale avrebbe dimostrato il suo entusiasmo all’ipotesi che i russi possano essere parte dell’organizzazione che regola gli scambi internazionali di merci.

Ma cosa significherebbe entrare nel Wto per la Russia e il resto del mondo? Di certo, la notizia, data in sordina, meriterebbe, al contrario, le prime pagine su tutti i quotidiani a tiratura nazionale, soprattutto economici. L’ingresso di uno stato nel Wto è sempre un fatto che implica importanti novità e ripercussioni. Nel 2001, fu la Cina a fare il suo ingresso nel commercio mondiale e da allora il mondo cambiò e così rapidamente che molti non sono stati in grado di capire fin dall’inizio cosa stesse accadendo.

Nel caso di Pechino, si trattava di un popolo da 1,3 miliardi di persone, ma anche la Federazione Russa presenta numeri da non sottovalutare, con una popolazione di 180 milioni di abitanti e una economia in pieno slancio.

Le conseguenze sarebbero dirompenti, in quanto si aprirebbe un mercato potenziale enorme, che rispetto alla Cina parte da livelli di reddito molto più alti, e finalmente i russi si aprirebbero in modo definitivo al libero mercato, accettando le regole di liberalizzazione sui mercati delle merci, che potrebbero portare una ventata di ricchezza e di cambiamento economico non indifferenti, aumentando per i consumatori russi il ventaglio dell’offerta di beni, la concorrenza e la loro qualità, a prezzi più bassi e in un’economia più libera.

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