Cuba invita petrolieri USA a sfruttare suoi giacimenti

Frutto dei tempi che cambiano. Chi si sarebbe mai aspettato un invito di questo tipo da parte di Cuba, niente meno che rivolto alle imprese americane del petrolio? Sì, perchè il quotidiano “Trabajadores”, il governo cubano invita le compagnie petrolifere degli USA a perforare i suoi giacimenti, dato che Cuba ha recentemente scoperto che sulle sue coste ci sarebbero almeno 20 miliardi di barili di petrolio.

Già l‘isola è in attesa di una piattaforma italiana della Saipem, Scarabeo 9, del gruppo Eni, che dovrà procedere alla perforazione dei giacimenti. Tuttavia, ciò sarebbe solo il preludio a una nuova strategia, che apre le porte agli investimenti stranieri.

Più che una questione di apertura al mondo, quella di Cuba è una pura necessità, essendo il Paese privo di capitali da investire, anzi, si troverebbe nel mezzo di una crisi sociale, economica e politica, da cui le istituzioni comuniste e castriste cercherebbero di uscire, con piccole riforme, che non mettano in discussione il modello socialista, ma che, tuttavia, sfruttino i vantaggi del capitalismo e della sua libera iniziativa, per vivacizzare un’economia al palo.

Dallo stesso quotidiano, Cuba accusa, però, gli USA di non avere un lo stesso atteggiamento con l’isola, in quanto la sua Camera di Commercio, retta da un’esule cubana, minaccerebbe ritorsioni verso le imprese che vorrebbero investire sull’isola.

Insomma, le difficoltà evidenti in cui versa il sistema cubano hanno indotto a un maggiore realismo e i proventi derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti di petrolio potrebbero rimpinguare le casse vuote di uno stato, che versa in una crisi palese ormai da molti anni.

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