Voyager ultima puntata: esperimenti di ingegneria inversa nell'Area 51 su vere astronavi aliene

Ieri 30 maggio in prima serata su Rai 2 è andata in onda l’ultima puntata della stagione di Voyager, condotto da Roberto Giacobbo. Poco più di 2 milioni di telespettatori sono rimasti incollati al teleschermo grazie agli interessanti argomenti trattati dalla trasmissione.

Uno dei temi trattati riguarda la segretezza delle operazioni che avvengono nell’area militare, denominata Area 51, situata in Nevada. Diverse rivelazioni sono state fornite dagli addetti ai lavori di quest’area ed uno su tutti – Robert Lazard – ha rischiato anche la propria vita e quella della sua famiglia viste le sue affermazioni. Lazard in pratica svelò ai media il progetto a cui ha partecipato nell’Area 51: un lavoro di ingegneria inversa su dischi volanti o astronavi aliene. Studiando la struttura di questo disco, bisognava riuscire a riprodurre qualcosa di simile con materiali terrestri, cosa che secondo lui tuttora è impossibile. Robert inoltre dice di aver visto uno di questi aggeggi in funzione e l’energia che sprigiona è altissima, molto più di quella nucleare e quindi praticamente impossibile da ripetere.

Molti hanno definito Robert Lazard come un mitomane, perché le tracce relative al suo lavoro nell’Area 51 sono quasi nulle, vista la riservatezza. Tuttavia tante coincidenze e qualche filmato, oltre ai documenti relativi al suo rapporto di lavoro con l’aeronautica militare statunitense e alle parole di un altro addetto ai lavori che però non ha voluto mostrare la sua identità, confermano la sua tesi. Quale sarà la verità?

Si parla ancora di storie misteriose nel servizio fatto in India riguardante la possibilità che il destino di ogni uomo sia davvero già scritto. In un tempio dell’India del Sud si pratica il Naadi Shastra e cioè c’è chi riesce a leggere, attraverso delle foglie di palma antichissime, il destino, a partire dal passato fino ad arrivare al futuro. Un volontario ha deciso di conoscere il proprio destino, per capire se ciò che è leggenda possa davvero coincidere con la realtà e a quanto pare, dopo diverse prove, trovano davvero la foglia giusta. La strana coincidenza è che, colui che leggeva, non conosceva il diretto interessato tanto meno i nomi dei parenti, tanto che anche la pronuncia è risultata sbagliata, ma quella foglia era proprio la sua.

Sempre mistero parlando di casi di premorte e della realtà che dicono di aver vissuto alcune persone dopo il risveglio. In molti raccontano tutti la stessa esperienza: rivivere la propria vita in pochi minuti, vedendola con gli occhi di chi ci è stato vicino e poi essere risucchiati da una luce accecante. E non è tutto perché dicono di vedere le persone che stavano loro vicine, prima di morire, e il proprio corpo, tutto questo dall’alto. Per questo motivo alcuni ricercatori hanno deciso di capire se ciò è realtà o soltanto frutto della fantasia. Sopra i lettini per la rianimazione hanno posto infatti delle immagini visibili soltanto dal soffitto, quindi se è tutto vero chi sta per morire riuscirà a vedere quell’immagine e a descriverla poi nel caso in cui riuscissero a sopravvivere. Questa ricerca durerà un anno.

L’appuntamento con Voyager è per la prossima stagione televisiva, sempre su Rai 2.

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