Grecia, Trichet avverte su seconda fase

Continua il nervosismo sui mercati finanziari, dopo il declassamento della Grecia ad opera di Moody’s, avvenuto mercoledì scorso e che ha portato il rating dell’agenzia sul debito di Atene da B1 a Caa1. Schizzano in alto sia i rendimenti biennali sui titoli di stato greci, sia sui cds, ossia i contratti assicurativi contro il rischio default, ormai a rendimenti del 14,7%, che corrisponderebbero a una probabilità valutata dai mercati che la Grecia vada in default, entro cinque anni.

E si tratta a Bruxelles, tra i vertici dell’Unione Europea, del Fondo Monetario, della BCE e dell’esecutivo di Atene. Obiettivo: deficit all’1% entro il 2015 e aiuti solo in cambio di un piano convincente e attuabile di risanamento. Per quest’anno, tra tagli fiscali e aumenti di imposte, la Grecia dovrebbe recuperare 6,4 miliardi, mentre altri 22 miliardi dovrebbero provenire da interventi dei prossimi anni. E ciò, al netto del piano di privatizzazioni di circa 50 miliardi di euro, da attuare entro il 2015.

E che il vento in Europa sia cambiato e non verranno più ammessi altri ritardi e mancanze, nel raggiungimento dell’obiettivo del risanamento dei conti pubblici, lo fà capire anche il governatore della BCE, Jean-Claude Trichet, il quale si dice convinto della necessità di procedere a nuovi aiuti per Atene, ma al contempo avverte che bisogna studiare il modo, per evitare che, dopo una prima fase inconcludente per risultati, segua un’altra fase identica, senza che la UE abbia la possibilità di alternative agli aiuti. Non esclude Trichet, che si possano individuare soluzioni, come interventi diretti e potere di veto di Bruxelles su tutte le misure di politica economica, adottate da uno stato in difficoltà, che abbia ricevuto aiuti.

Gestione cookie