C’è un dato che più di ogni altro, negli USA, dà l’idea del trend dell’occupazione: la richiesta dei sussidi di disoccupazione. Questi sussidi, infatti, rappresentano un indice importante, per valutare lo stato delle opportunità, in ambito lavorativo, per cui ne vengono analizzate con attenzione le cifre.
Iniziamo, dunque, con l’ultimo dato, riferito alle nuove richieste per la settimana del 28 maggio, che ammontano a 422.000, in calo di 6 mila unità, rispetto al primo dato rivisto di 428.000 richieste. Seppur positivo, le attese erano per 417 mila nuove richieste. Il nuovo dato porta la media delle nuove richieste settimanali dell’ultimo mese a 425 mila, in calo di 14 mila unità, rispetto alla settimana precedente.
E’ evidente, dunque, come ci sia un calo, che è di per sè un buon indicatore del miglioramento dell’occupazione negli USA, ma gli analisti si attendevano un andamento più dinamico, in grado di assorbire maggiormente il numero dei disoccupati.
Nella settimana del 21 maggio, il numero complessivo dei sussidi erogati in via continuativa ammontava a 3.711.000, in calo di 1000 unità, rispetto al dato della settimana precedente. Ciò porta la media delle ultime quattro settimane a 3.737.750, in diminuzione di 10 mila unità, rispetto ai dati della settimana prima.
Il miglioramento sul fronte dell’occupazione c’è e lo dimostra anche l’indice della disoccupazione, con tassi lievemente sotto il 9%, sebbene questi rappresentino ancora livelli molto alti, per la storia dell’economia americana.
I dati del pil del primo trimestre dell’anno, tuttavia, hanno confermato una brusca frenata della ripresa, con il rischio che ciò possa rallentare anche il processo di assorbimento della manodopera in eccesso.





