Marchionne avverte, Italia non deve insultare

E’ molto soddisfatto l’ad Fiat, Sergio Marchionne, dopo avere conquistato la maggioranza assoluta di Chrysler, raggiungendo il 52% delle azioni del gruppo di Detroit, grazie all’esercizio sull’opzione del 6% nelle mani del Tesoro americano, che ha ceduto la sua quota, dopo che la casa di Torino ha proceduto a rimborsare il prestito che le era stato concesso dal governo federale appena due anni fa.

Adesso, l’obiettivo resta quota 55-57%, anche se già il controllo assoluto sulla società è stato ottenuto. Una soddisfazione, quella di Marchionne, che non è soltanto di tipo imprenditoriale o finanziaria, ma dipende pure dalle parole di apprezzamento del presidente USA, Barack Obama, il quale si è complimentato con Fiat, Chrysler e i lavoratori di Detroit, per il risultato raggiunto.

Appena due anni fa, la casa automobilistica americana era sul lastrico, tanto che si ipotizzava la chiusura. Oggi, è tornata a vendere, a fare utili, addirittura, ad assumere. E la gente fuori dalla fabbrica, negli USA, applaudiva, si complimentava, in linea con il sentimento di gratitudine espresso dall’inquilino della Casa Bianca.

Sarà stato questo clima di grande entusiasmo e riconoscimento a fare sbottare il manager Fiat, che di ritorno dall’America, a Venezia ha dichiarato che Fiat resterà a Torino, ma l’Italia deve cambiare atteggiamento; lì ti fanno i complimenti e ti applaudono, ha chiarito Marchionne, mentre in Italia ti insultano.

Parole forse inattese, ma sulla scia del concetto di quanto sempre sostenuto dall’ad. In Italia, chi si mette in gioco e rischia, chi chiede sacrifici, ma in cambio di risultati, viene aggredito verbalmente e sui media, negli USA è tutt’altra roba. E’ verissimo e Marchionne ha fin troppa ragione. Aggiungiamo anche che negli USA, quando lo stato ti dà un prestito, ti impone tassi di interesse a due cifre, come gli strozzini, mentre in Italia, i soldi dei contribuenti sono sempre fluiti alla Fiat a fondo perduto. Riflettiamo anche su questo; e sarà anche per questo che gli italiani non applaudono?

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