Grecia, fa paura lo scenario default

Anche il governatore “in pectore” della BCE, l’italiano Mario Draghi, ieri, rispondendo alle domande dei deputati di Bruxelles ha rifiutato l’idea che la Grecia possa ristrutturare il suo debito, perchè questo accrescerebbe la volatilità dell’euro e il rischio di contagio a quel punto si concretizzerebbe nell’Eurozona.

Ristrutturare il debito è un’ipotesi molto realistica, che in queste settimane circola a ogni piè sospinto. Si parla della possibilità di “indurre” gli investitori privati a scambiare i loro titoli di stato greci con nuovi bond, che prevederebbero scadenze allungate di sette anni. Un vero default, che non necessariamente salverebbe Atene dal disastro in cui si trova. Il suo debito ammonta ormai al 153% del pil, il deficit non è sceso sotto il 10%, malgrado l’obiettivo per quest’anno fosse del 7,5%; i rendimenti a due anni si aggirano sul 24%.

Ormai si comparano le due situazioni e i relativi costi: se la Grecia dovesse essere nuovamente salvata, servirebbero probabilmente almeno 70 miliardi di euro. In alternativa, la situazione diverrebbe molto magmatica, perchè ben 161 miliardi di euro in titoli di stato ellenici sono in possesso delle banche europee, con ripercussioni pesanti su quelle greche, che ne posseggono 44,5 miliardi. La stessa BCE ne ha in portafoglio 60 miliardi e potrebbe incorrere in perdite di almeno un terzo del loro valore.

Per non parlare di ciò che accadrebbe sui mercati europei, con stati come Irlanda e Portogallo che sarebbero in balia di una vera e propria fuga degli investitori, temendo un default anche per loro e un euro, che rischierebbe di ridursi a carta straccia.

Lo scenario è inquietante, ma il dramma è che Atene non è più meritevole di nuovo credito, essendosi confermato uno stato del tutto inaffidabile, persino successivamente al varo degli aiuti. E i nuovi prestiti potrebbero essere appena sufficienti per qualche anno, dopo di che si tornerebbe ad affacciare l’ipotesi default, perchè è difficile che i conti pubblici ellenici si risollevino con questa classe politica.

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