I 4 referendum: facciamo un po’ di chiarezza

Ormai ci siamo, tra pochissmi giorni si vota per i 4 referendum e questo articolo nasce come risposta ad un comune sentire dove la confusione regna sovrana. Innanzitutto è intellettualmente onesto spoliticizzare i 4 quesiti che chiamano a votare i cittadini su 3 temi importanti e fondamentali per ognuno di noi e che non hanno ovviamente alcun colore politico, ma le cui posizioni che si prenderanno dovranno seguire soltanto le proprie idee personali. Quindi per strada, al lavoro, sui mezzi pubblici continuare a sentire frasi del tipo: “Andiamo a votare così mandiamo definitivamente Berlusconi a casa”, oppure “Io non voto, perché sostengo il Governo”, hanno in sé un qualcosa tra l’imbarazzante e l’ignorante (in materia, solo in materia ovviamente). Ma i politici stessi hanno contribuito a questo approccio sbagliatissimo verso i referendum, perché alcuni personaggi li presentano ancora come un test pro e contro Berlusconi. Acqua, nucleare e legittimo impedimento non sono né di destra, né di sinistra!

Altro aspetto da chiarire subito è poi quello sul numero dei referendum: “3 temi in discussione e 4 referendum?” “No, ma ci deve essere un errore sui manifesti!”. E qui va detto subito che i referendum sull’acqua sono due, uno è sul nucleare ed un altro sul legittimo impedimento, per questo in totale fanno 4.

Pure qui i partiti politici hanno le loro colpe, perché non indicare in alcun manifesto appeso per strada che sull’acqua i referendum sono due, testimonia poca intelligenza e genera un pochino di caos tra le persone meno informate.

Ed ora il nocciolo della questione. Brevemente cosa chiedono i 4 quesiti (schema ripreso dal sito di Tgcom):

Quesito numero 1. Referendum acqua pubblica. Abrogazione affidamento servizio ad operatori privati (scheda colore rosso).
Il quesito chiede di esprimersi circa l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della legge n. 133/2008, secondo cui la gestione del servizio idrico può essere affidata a soggetti privati attraverso gara o a società a capitale misto pubblico-privato. Si deve votare SI se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte dei privati. Si deve votare NO se si è a favore della legislazione attuale.

Quesito numero 2. Referendum acqua pubblica. Abrogazione calcolo tariffe secondo logiche di “mercato” (scheda colore giallo).
Si deve scegliere se abrogare il comma 1 dell’articolo 154 del decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006 limitatamente alla parte relativa “all’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Si deve votare SI se si è contro la norma che permette il profitto (non il recupero dei costi di gestione e di investimento, ma il guadagno d’impresa) nell’erogazione del bene acqua potabile. Si deve votare NO se si è favore della legislazione attuale che permette tale guadagno.

Quesito numero 3. Referendum energia nucleare (scheda colore grigio).
Qui ci si deve esprimere in merito all’abrogazione del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 e convertito in legge il 6 agosto dello stesso anno che riguarda la creazione sul territorio nazionale di nuovi impianti di produzione di energia nucleare. Si deve votare SI se si è contro la costruzione di centrali nucleari in Italia. Si deve votare NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.

Quesito numero 4. Referendum legittimo impedimento (scheda colore verde).
Il quesito riguarda l’abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. Si deve votare SI se si è contrari al principio che Presidente del Consiglio o Ministri possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano. Si deve votare NO se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo “scudo” nei confronti del sistema giudiziario.

Forse ora avrete le idee un pochino più chiare ed aggiungo che si può decidere anche di ritirare solo alcune delle schede, non per forza tutte e 4, perché su ognuna verranno poi fatti dei calcoli a sé in fase di scrutinio.

E ricordate: votare è un diritto, ma anche un dovere di ogni cittadino italiano maggiorenne.

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