Multa di 290 milioni per Microsoft Word

La società di Redmond dovrà pagare una multa di 290 milioni di dollari, per la violazione dei brevetti dell’azienda canadese i4i nel software Microsoft Word. La sentenza mette fine ad un contenzioso che si protrae fine dal 2007, anno in cui questa azienda canadese ha denunciato Microsoft per la violazione dei brevetti sui formati XML inclusi in Word. Già nel 2009, Microsoft ha dovuto subire una sentenza a sfavore da parte della corte del Texas, ma l’azienda di Redmond si è appellata alla Corte Suprema, che però grazie ad una decisione unanime conferma il torto di Microsoft.

Questa sentenza, è importante, non tanto per la vicenda in sè, ma per le novità che potrebbero susseguirsi nei processi giudiziari per violazione di brevetto. Infatti, ora per accusare una società di violazione di brevetto, non saranno più necessarie prove convincenti che mettano la Corte di fronte all’ evidenza dei fatti, ma sarà sufficiente dimostrare che il brevetto “potrebbe” essere stato violato.

Questo modo di esaminare casi del genere (all’ordine del giorno nel mondo tecnologico) non va giù a Microsoft, che ha richiesto e ottenuto l’ appoggio di Google, Facebook, Apple e altri. Gli eterni rivali, si sono quindi alleati (temporaneamente) per modificare una legge che è lo standard degli ultimi 28 anni.

La Corte Suprema ha difeso questa legge e Microsoft dovrà pagare una multa salata. Microsoft, comunque, tramite il suo portavoce Kevin Kutz fa sapere che ha intenzione di continuare a lottare “affinché sia modificata la legislatura relativa al sistema brevettuale”.

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