Il futuro della letteratura è digitale, ma occorre una “nuova prospettiva”

Nel Forum Unesco di Monza che si è concluso, Robert Darnton, uno dei più illustri storici del libro dei giorni nostri, ha parlato del futuro dei libri e degli ebook: per lo storico statunitense, è necessario che i libri siano digitalizzati e democratizzati. Per Darnton l’invenzione dell’ebook è qualcosa di rivoluzionario, paragonabile all’invenzione della stampa a caratteri mobili. Ma il vero futuro sta nella democrazia del libro, che dev’essere libero da qualsiasi padrone. Darnton, oltre ad essere uno storico del libro e uno dei maggiori esperti mondiali della Francia del XVIII secolo, è anche il direttore di una delle biblioteche più famose al mondo, la biblioteca dell’università di Harvard. In qualità di direttore di una biblioteca, si è opposto all’operazione di Google denominata “Google Book Scan”, che consiste nel trasferimento su internet dei libri conservati nelle maggiori biblioteche del mondo. La paura di Mr. Darnton è stata, in questo caso, che Google potesse avere una sorta di monopolio del sapere.

Dal suo discorso al forum Unesco, digitalizzare e democratizzare vuol dire anche sfuggire al rischio di una privatizzazione dei libri, come nel caso di Google. In questi casi è necessario, secondo Darnton, «l’intervento dello Stato per impedire l’affermazione di un regime di monopolio e occorre l’interazione tra le biblioteche per promuovere un progetto comune». Lo studioso ha raccolto dieci anni di suoi interventi nel libro “Il futuro del libro”, edito da Adelphi, dove si rifà ad un ideale di stampo illuministico del sapere come conoscenza accessibile a tutti.

Della digitalizzazione delle biblioteche ha parlato anche Milagros del Corral, presidente del comitato scientifico di Focus 2011, che ha organizzato la digitalizzazione della Biblioteca Nazionale di Spagna. Per lui, il problema principale dei libri sta nei diritti d’autore: molti libri risultano “fuori diritti” perchè molto antichi, altri testi rari sono invece tutelati dalla legge, ma vengono comunque digitalizzati da progetti come quello di Google.Riguardo al diritto d’autore la del Corral ha dichiarato che «il quadro legislativo internazionale resta ancora inadeguato per il mondo digitale, e la pirateria digitale ha raggiunto proporzioni incalcolabili, danneggiando gravemente il mercato delle industrie culturali, tra cui il settore librario». La studiosa ha specificato che «il mondo digitale richiede un cambiamento di prospettiva. Bisogna adeguare il sistema delle leggi che proteggono la proprietà intellettuale alla nuova situazione». Ma alla domanda su quale dovrebbe essere la nuova norma sul diritto d’autore la del Corral ha risposto: «Questo nessuno di noi lo sa con precisione. Possiamo avere opinioni al proposito. Ma la soluzione va trovata tutti insieme, ed è urgente cominciare a lavorarci».

 

 

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