Calabrò oggi in Parlamento mostra dati telefonia

Il presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, Corrado Calabrò, oggi interverrà in Parlamento, per leggere forse l’ultima sua relazione annuale sul mercato delle telecomunicazioni in Italia; il suo mandato, infatti, scade tra undici mesi e la carica potrebbe anche non essere rinnovata.

La relazione non sarà rituale e formale, ma anzi potrebbe rappresentare l’occasione per discutere su alcuni punti di straordinaria importanza, in quanto cade in una fase di attesa per il mercato di riferimento.

Anzitutto, potrebbero essere citati i dati storici, che segnalano un calo delle tariffe telefoniche del 32% tra il 1997 a oggi, che si accompagna a un vero crollo dei profitti delle imprese del settore. Tutto ciò è dovuto al processo di privatizzazione di Telecom, avvenuto alla fine degli anni Novanta, che ha portato a una lotta tra imprese concorrenti, per accaparrarsi una fetta del fiorente mercato e grazie alla trasparenza crescente delle tariffe (sulle quali vigila l’Agcom), i benefici per gli utenti sono chiari e sotto gli occhi di tutti.

Al contempo, Calabrò senz’altro affronterà l’altra sfida importante, ossia l‘asta per l’assegnazione delle frequenze analogiche tv, che saranno rese libere, in seguito al completamento del passaggio al digitale terrestre. Queste saranno assegnati agli operatorio della banda larga e dovrebbero portare nelle casse dello stato almeno 2,4 miliardi, come prudentemente stimati dal ministro Tremonti.

L’unico punto di difficoltà sta nell’opposizione delle tv locali a liberare le frequenze, chiedendo un risarcimento al governo ben più alto di quanto sarebbe loro concesso.

Privatizzazioni, concorrenza, trasparenza sul mercato. Tutti fattori di successo, che forse potrebbero fare da caso studio per altri mercati.

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