Caso P4, Bisignani: Passavo le informazioni a Gianni Letta

bisignaniNell’inchiesta della Procura di Napoli sulla P4 che ha portato all’arresto del faccendiere Luigi Bisignani e alla richiesta dell’autorizzazione all’arresto del parlamentare del Pdl, Alfonso Papa spuntano i nomi di personaggi di spicco come quello del sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta. Secondo quanto emerge dagli interrogatori dell’uomo d’affari, alcune informazioni che Papa forniva circa i procedimenti giudiziari, in particolare quelli che riguardavano lo stesso Letta e Denis Verdini, erano date da Bisignani al sottosegretario. Ai giudici, infatti, il faccendiere in una deposizione datata 13 marzo afferma: “Mi chiedete se io informassi Letta delle notizie e delle informazioni riservate di matrice giudiziaria comunicatemi da Papa. A tal riguardo vi dico che sicuramente parlavo e informavo il dottor Letta delle informazioni comunicatemi e partecipatemi dal Papa e in particolare di tutte le vicende che potevano riguardarlo direttamente o indirettamente”.

E, in una deposizione di qualche giorno prima, Bisignani chiama in causa Italo Bocchino, affermando: “Un giorno Bocchino mi disse di aver appreso che Papa era indagato e che a Napoli c’era una indagine e delle intercettazioni che riguardava alcune schede procurate e diffuse dal Papa. Bocchino  – continua Bisignani – parlò espressamente di una indagine di Napoli ma non fece mai il nome dei magistrati”. Lo stesso esponente di Futuro e Libertà ha smentito questa tesi sostenendo davanti ai giudici che le affermazioni che riporta Bisignani erano relative a diversi colloqui avuti dal vicepresidente di Futuro e Libertà con l’uomo d’affare: nel primo riferiva di voci circa presunte indagini su Papa, mentre nel secondo parlava quando il caso era stato riportato già da tutti i giornali.

Gianni Letta

Intanto fioccano le reazioni alla vicenda che rischia di sconvolgere il mondo politico, con Pierferdinando Casini che difende a spada tratta Gianni Letta, mostrandosi pronto a mettere la mano sul fuoco per la “sua onesta e correttezza“, mentre gli esponenti del Pdl parlano con Bondi di clima vendicativo e rincarano la dose con Cicchitto che a “Libero” afferma che “la magistratura sta approfittando delle difficoltà della maggioranza per rilanciare l’attacco della cavalleria giudiziaria”. Di tutt’altro tenore invece le dichiarazioni di Antonio Di Pietro che è tornato agli anni di Tangentopoli affermando che “la questione morale da quel lontano febbraio 1992 non si è mai chiusa perché ci sono sempre gli stessi personaggi che si propongono e ripropongono per fare il bello e il cattivo tempo”.

 

 

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