Santoro già parla di censura su La7

Il giornalista che si considera il più censurato in Italia, che sta per ottenere dalla Rai una liquidazione di “soli” 2,5 milioni di euro, senza alcuna clausola (persino i rappresentanti di sinistra nel cda si sono mostrati perplessi per un trattamento economico eccessivamente benevolo), lascia tutti con il fiato sospeso, riguardo al suo futuro televisivo e professionale. Dopo avere smentito qualche quotidiano che lo dava per creare una nuova formazione politica tutta sua, Santoro parla e parla molto del suo possibile passaggio a La7, che non esclude, ma non ritiene ancora sicuro, come invece appariva nei giorni in cui annunciava il suo addio alla tv pubblica. Motivo? Il conduttore di “Annozero” si sente a rischio censura sulla piccola rete della Telecom e spiega le ragioni di questa ennesima fobia. Secondo Santoro, Telecom non sarebbe del tutto libera di fare le sue scelte editoriali, in quanto sarebbe sotto ricatto del governo. Se si desse una linea ostile al governo, dice il giornalista, essa subirebbe ritorsioni da parte del premier.

Ed ecco che ritorna l’incubo Berlusconi. Clamoroso, però, che Santoro definisca La7 una rete sotto ricatto, dato che oggi viene considerata la tv nazionale di maggiore ostilità all’esecutivo e alla maggioranza di centro-destra, dando spazio nei suoi studi a numerosi giornalisti notoriamente di sinistra e a programmi dal contenuto editoriale non certamente berlusconiano.

Ma Santoro mette le mani avanti e non si sentirebbe al riparo da censure contro la sua linea giornalistica. Semplice gioco al rialzo per il contratto o c’è qualcosa di più? Probabilmente entrambi.

Michele Santoro sa che oltre agli studi Rai non avrebbe alcuna chance di entrare a Mediaset, per cui La7 resterebbe una scelta obbligata; ma questo non deporrebbe in favore del suo onorario, per cui non è da escludere che questo tira e molla altro non sia che il tentativo di fare il prezioso, per potere contrattare da una posizione di privilegio.

Ma negli incubi di Santoro si cela la guerra della contesa del controllo di La7 tra il Gruppo L’Espresso di Carlo De Benedetti e Rcs (che controlla, tra l’altro, il Corriere della Sera). Non è un mistero che, ad esempio, Mentana tifi per Rcs, dichiarandosi preoccupato per al propria autonomia, nel caso De Benedetti acquisisse la maggioranza della rete; Santoro, invece, tifa chiaramente per l’Espresso, la cui linea editoriale più marcatamente di sinistra e anti-berlusconiana lo garantirebbe maggiormente.

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