Guerra in Libia, Napolitano stoppa la Lega

NapolitanoNon si è fatta attendere molto la replica del Presidente della Repubblica Napolitano alle parole arrivate ieri dagli esponenti delle Lega sulla guerra in Libia e sui profughi. In entrambi i casi il messaggio di Napolitano è chiaro: niente abbandono della missione Nato e accoglienza, nei limiti delle legge, degli immigrati che arriveranno nei nostri confini. E così, se Bossi domenica dichiarava che per trovare i soldi per abbassare la pressione fiscale si potevano diminuire le missioni di guerra e Maroni rincarava la dose parlando dello stop alla missione in Libia come unico metodo per mettere fine allo sbarco di clandestini, oggi il Presidente della Repubblica riafferma con vigore la sua opinione, rispondendo indirettamente ai due ministri: “E’ nostro impegno, sancito dal Parlamento, restare schierati con le forze degli altri Paesi che hanno raccolto l’appello delle Nazioni Unite – dichiara durante la celebrazione dei 60 anni della firma della Convenzione di Ginevra sui rifiugiati -. L’Italia non poteva guardare con indifferenza o distacco gli avvenimenti in Libia, un paese a noi così vicino e con il quale abbiamo costruito rapporti così intensi. Non potevamo – continua Napolitano – non accogliere l’invito del Consiglio di sicurezza perchè si proteggesse la popolazione libica dalla feroce repressione del regime del colonnello Gheddafi e le si aprisse la prospettiva di una pacifica evoluzione politica e civile verso forme di reggimento democratico”.

Ma il Capo dello Stato affronta anche il tema dell’arrivo dei clandestini e la sua visione non è certo coincidente con quella della Lega: “Non è immaginabile – dichiara Napolitano – che ci si possa adagiare o attardare in egoistiche chiusure nazionali”.

Maroni

Le parole del Presidente della Repubblica però non intaccano le certezze leghiste con Maroni che conferma in pieno la sua opinione (“Ribadisco le posizioni espresse a Pontida, tra cui la richiesta alla Camera di dire quando terminerà la missione in Libia, che è l’unico modo per fermare lo sbarco dei clandestini”), incurante anche delle dichiarazioni del suo suo alleato Frattini secondo cui “Le missioni sono certamente utili e devono essere affrontate in un quadro di collaborazione internazionale: non ci sono né ritiri unilaterali ma neppure status quo a tempo indeterminato”.

 

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