Fmi vede fosco su Spagna

Continuano i moniti da parte di agenzie di rating e organismi internazionali, che spesso, anzihè incoraggiare verso riforme strutturali, hanno il solo effetto di scatenare ondate di scetticismo sui mercati. E così, da ultimo, il Fondo Monetario Internazionale ha voluto ribadire la sua analisi sulla Spagna, uno dei Paesi con maggiori difficoltà economiche e sociali, dal 2008 ad oggi.

L’Fmi riconosce gli sforzi compiuti da Madrid, riguardo alle riforme necessarie, per consolidare la fiducia sui mercati. Tuttavia, lo stesso istituto di Washington avverte che tale lavoro è incompiuto, necessitando un completamento, in quanto la situazione iberica sarebbe ancora a rischio.

Bassa, infatti, la crescita del Paese, così come ancora è alto il disavanzo e forti le tensioni sociali, con un alto tasso di disoccupazione. Pertanto, il Fondo Monetario invita il governo spagnolo a darsi da fare, non nel solo interesse della Spagna, ma di tutta l’Eurozona, considerata la portata, in termini di grandezze economiche, dello stato iberico, in relazione al suo impatto sulle economie della zona euro.

La Spagna ha subito la recessione del 2008-’09 in modo particolarmente pesante, non tanto per il calo del pil del 2009, a -3,7%, quanto per gli effetti sul mercato del lavoro e sui conti pubblici. Il tasso di disoccupazione è esploso al 20%, con punte del 40-45% tra la popolazione giovanile, mentre il deficit ha ammontato nel 2009 al 9,2%.

Gli obiettivi del governo Zapatero sono per un rientro del deficit al 6% del pil quest’anno e al 3% nel 2013. Ma l’economia non accenna a riprendersi granchè, dopo un 2010 con un pil a -0,1% e una crescita pressochè stagnante in questo primo scorcio del 2011 (+0,3%).

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