USA, salgono a otto gli sfidanti di Obama

Si affolla sempre di più la gara delle primarie per il Partito Repubblicano. Fino a ieri erano sette gli aspiranti sfidanti di Barack Obama per le presidenziali del 2012, ma con l’ultima candidatura i partecipanti diventano otto, dopo che Jon Huntsman ha formalmente annunciato di volere partecipare alle elezioni primarie. Ex governatore dello Utah, nonchè ex ambasciatore in Cina, nominato proprio da Obama dopo essere stato nella squadra di George W. Bush, Huntsman ha persino un passato un pò diverso dagli altri suoi rivali del GOP, essendo stato il tastierista di un gruppo rock, i Wizard. Per trovare un’altra “stravaganza” di questa portata, bisogna risalire al 1980, quando l’allora candidato dei Repubblicani, Ronald Reagan, scese in campo contro il presidente in carica Jimmy Carter, tra le perplessità di quanti, all’interno del suo partito, difficilmente speravano che un ex attore di film western potesse infliggere una sconfitta a un presidente molto popolare. Sconfitta che avvenne e in proporzioni vistose, con un secondo mandato nel 1984 stravinto a furor di popolo.

Non sappiamo se Huntsman sia un nuovo Reagan, semmai il suo annuncio è avvenuto come fece l’ex presidente nel 1980, ossia con dietro lo sfondo della Statua della Libertà.

Malgrado, forse, al momento non sembra essere un “candidato di pancia”, Huntsman è il più temuto da Obama, per i suoi toni molto moderati e centristi che lo rendono molto adatto a raccogliere voti in tutto quell’elettorato di mezzo, che negli USA fa la differenza.

Huntsman non ha attaccato Obama e ha rivendicato la scelta di non giocare al tiro al bersaglio contro la Casa Bianca, sostenendo che tra lui e il presidente lo separano i modi ritenuti più adatti per servire la Nazione, ma che “entrambi amiamo”.

Insomma, toni pacati e senza esagerazioni, ma probabilmente saranno queste cose che ne rimarcheranno la differenza con gli sfidanti, sempre che egli sia in grado di sostenere la sfida, anche in termini di rappresentanza e di argomentazioni, che giunge dall’elettorato più di destra del partito.

Huntsman ha ribadito la necessità di un cambiamento di politica economica, sostenendo che sotto Obama le opportunità in America sono diminuite e questo è inaccettabile. Il tutto, leggendo da fogli di carta e rivendicando i successi in termini di posti di lavoro creati nello Utah.

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