Libia, stop di Francia e Gran Bretagna a Frattini

frattini“Qualsiasi sospensione delle operazioni” in Libia “rischierebbe di far guadagnare tempo” al colonnello Gheddafi e gli permettere di riorganizzarsi; “sarebbe il popolo libico a soffrire al più piccolo segnale di una nostra debolezza” : con queste parole del portavoce del ministero degli esteri, Bernard Valero, la Francia respinge la proposta di una tregua nella missione in Libia arrivata dal ministro italiano Frattini. Il responsabile della Farnesina in un intervento davanti alle commissioni Esteri riunite di Camera e Senato,  aveva dichiarato necessaria l’immediata sospensione delle ostilità per permettere di creare corridori umanitari fondamentali per aiutare la popolazione libica.

Uno stop ai bombardamenti che secondo Frattini eviterebbe il consolidarsi della spaccatura in due della Libia e permeterebbe l’arrivo di aiuti umanitari in zone isolate come la periferia di Misurata e la stessa capitale Tripoli: “Se, come l’Italia auspica – ha concluso il ministro – in vista del consiglio europeo di giovedì, questa sarà indicata come una soluzione praticabile, si tratterà di un primo passo per consentire di venire incontro a esigenze umanitarie gravissime”. Frattini ha inoltre ribadito che l’Italia ha espresso una “precisa raccomandazione sulla drammatica vicenda degli errori che colpiscono i civili, che non è chiaramente la missione della Nato”.

aerei

Le parole del ministro però non hanno trovato il sostegno della Francia che come detto ritiene un favore a Gheddafi interrompere la missione e precisa, sempre attraverso Valero, che “la coalizione e i paesi che si sono incontrati ad Abu Dhabi per la riunione del Gruppo di contatto si sono espressi all’unanimità sulla strategia: bisogna intensificare la pressione su Gheddafi“. Dello stesso avviso è anche la Gran Bretagna che attraverso il portavoce del primo ministro britannico David Cameron ritiene non auspicabile la sospensione, seppur temporanea, delle operazioni militari che anzi saranno intensificate. Chi invece sembra essere favorevole ad uno stop alla missione Nato è il segretario generale della Lega Araba Amr Moussa che al quotidiano britannico” Guardian” afferma che l’utilizzo delle armi “non porterà a una risoluzione” ma che è anzi arrivato il momento di “fare il possibile per arrivare a una soluzione politica” iniziando “un vero cessate il fuoco sotto la supervisione internazionale”.

 

 

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