P4, Pdl all’attacco delle intercettazioni

Angelino AlfanoIl Popolo della Libertà ripensa alla legge bavaglio: nulla ancora di ufficiale, ma le dichiarazioni degli esponenti del partito di Berlusconi lasciano pochi dubbi su quale sia la volontà della maggioranza. L’inchiesta di Napoli sulla cosiddetta P4, con il mare di intercettazioni che da giorni riempiono le pagine dei giornali, mette in imbarazzo la maggioranza e non per i risvolti penali che potrebbero esserci ma perché sta venendo fuori un quadro che vede al centro della scena Luigi Bisignani con il potere di muovere, consigliare, condizionare molti esponenti del governo e del mondo politico. Un quadro che evidentemente non può piacere all’esecutivo che prepara il contrattacco ripensando al serraglio per le intercettazioni. L’attacco parte dal ministro della giustizia, nonchè segretario in pectore del Pdl, Angelino Alfano che punta diritto sui costi delle intercettazioni: “Tutte le intercettazioni che leggiamo oggi sui giornali, oltre a non essere penalmente rilevanti, non sono gratis. Il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici è di un miliardo di euro”.

Va giù ancora più pesante Cicchitto che parla di “gioco al massacro che va fermato” e ritiene che il vero scandalo sia “la pubblicazione di intercettazioni che attendono per lo più alla vita politica e privata di singoli individui” e, per chi ancora avesse dubbi su quale sarà la strategia che metterà in atto la maggioranza, ecco che aggiunge: “il problema c’è; poi, come procedere, sarà un elemento di riflessione”. E la riflessione di Cicchitto tende anche ad annacquare il quadro che viene fuori dalle carte dell’inchiesta della Procura di Napoli affermando che “se venissero intercettati tutti i vari lobbisti che sono in azione sulla scena politica nazionale, ci sarebbe senz’altro un panorama di informazioni un po’ più ampio”: come a dire che il marcio non è solo da una parte.

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E l’idea del Pdl di ripresentare un provvedimento sulle intercettazioni non fa piacere all’opposizione con Casini che ritiene sbagliato approvare in questa fase un testo di questo tipo perché “desterebbe troppi sospetti” e il senatore del Pd Lumia che ritiene che “chi rispetta la legge e le procedure istituzionali non ha nulla da temere” e  giudica “scandaloso l’idea di mettere il bavaglio all’informazione per impedire che l’opinione pubblica venga informata”.

 

 

 

 

 

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