Francia, sondaggi danno Sarkozy spacciato

Non si arresta l’impopolarità dell’attuale presidente francese Nicolas Sarkozy a pochi mesi dalla nuova tornata elettorale e delle presidenziali che si terranno il prossimo mese di maggio. L’uscita di scena grottesca di Dominique Strauss-Kahn aveva riacceso le speranze di Sarkozy, essendo l’ex direttore generale del Fondo Monetario un candidato molto papabile alle elezioni presidenziali per il partito socialista. E i socialisti, rimasti orfani del loro uomo più gradito nei sondaggi, per i quali avrebbe stracciato l’attuale inquilino dell’Eliseo per 65% a 35%, al secondo turno, a sorpresa, hanno scoperto che un leader ce l’avrebbero già e si tratta di uno degli uomini più navigati della storia del PSF, François Hollande, un “elefante” del partito, come viene considerato Oltralpe chi ha una storia di peso e lunga all’interno del mondo socialista. Ex segretario del partito socialista ed ex marito di quella Ségolène Royal che sfidò Sarkozy alle presidenziali di oltre 4 anni fa, Hollande sarebbe dato in nettissimo vantaggio sul presidente, sia al primo che al secondo turno. Se si candidasse, infatti, otterrebbe il 32% dei consensi al primo turno, contro uno striminzito 19% di Sarkozy. Al terzo punto, subito dopo, si collocherebbe la leader della destra radicale francese, Martine Le Pen, con il 17% dei consensi.

Al secondo turno, poi, la vittoria diventerebbe schiacciante per Hollande, che raccoglierebbe il 63% dei voti, contro un umiliante 37% di Nicolas Sarkozy. Ma le cose per il presidente non andrebbero bene neanche se lo sfidante socialista cambiasse. Se l’attuale segretario del PSF, Martine Aubry, si candidasse contro di lui, otterrebbe il 30% dei voti al primo turno, contro il suo stabile 19%. Se, invece, a sfidarlo fosse la Royal, entrambi sarebbero appaiati al 19%.

Insomma, spira un brutto vento per l’Eliseo, il cui inquilino potrebbe godersi l’ultima estate da presidente. E a far crescere le grane per Sarkozy ci sono poi le spaccature interne alla coalizione di destra, con un paio di candidati che potrebbero correre da soli al primo turno, rivendicando un’autonomia dall’Ump. E si tratta di due formazioni, che vorrebbero attiare l’una il voto dei cattolici, l’altra della destra dei radicali libertari.

E l’altro “fastidio” potrebbe sempre arrivare da quella Martine Le Pen, che se aumentasse di qualche punto ancora la sua popolarità, rischierebbe di “scippare” a Sarkozy l’accesso al secondo turno di ballottaggio.

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