Napoli, il primo flop di De Magistris?

Napoli torna ad essere sommersa dai rifiuti, con circa 3.500 tonnellate di rifiuti per strada, il triplo circa di quanto la città dovrebbe smaltirne in situazioni ordinarie. Una condizione di esasperazione dei cittadini napoletani, che stanchi e disperati per il tanfo della monnezza sotto i propri balconi, in alcune zone della città hanno dato vita a roghi che hanno aggravato una situazione igienica già parecchio provata. La città è sconvolta da rivolte in periferie, dai suddetti roghi e dalle vie del centro, sommerse dai rifiuti, come la via Toledo. Siamo in piena stagione turistica e Napoli è una delle capitali mondiali del turismo, ma rischia ancora una volta di mandare tutto in aria, per la risonanza che questi fatti hanno sull’opinione pubblica mondiale, in quanto le immagini della monnezza fanno rapidamente il giro del mondo. Napoli 2011, come Napoli 2007, come Napoli a metà 2008. Il tempo passa, ma poco o nulla cambia.

Eppure, alla guida dell’amministrazione comunale non c’è più il sindaco Rosa Russo Iervolino, ma Luigi De Magistris, il sindacato che della riscossa della società civile contro tutta la politica ne aveva fatto un tema di battaglia elettorale. Si è insediato da poche settimane alla carica di sindaco, dopo avere vinto clamorosamente le elezioni amministrative, ponendosi, al secondo turno, a capo della stessa coalizione che aveva governato la città da 18 anni.

Ma De Magistris era un volto nuovo e questo ha rappresentato una speranza per i tanti napoletani (i due terzi) che lo hanno votato, frustrando il centro-destra, che sentiva la vittoria in tasca e rinvigorendo la stessa sinistra, il cui candidato non ha sorpassato il primo turno, ma che poi si è ritrovata compatta attorno all’ex magistrato.

La scorsa settimana il neo-sindaco lo aveva promesso: libererò la città dai rifiuti in cinque giorni. Detto, fallito. La scadenza sarebbe stata il martedì, ma la settimana è trascorsa come prima, peggio di prima. Ha voluto fare come Berlusconi nel 2008, quando promise, appena insediatosi al governo, di liberare Napoli dai rifiuti entro sessanta giorni, operazione che allora fu raggiunta in meno di cinquanta.

Adesso, tutti, compreso il Presidente Giorgio Napolitano, invocano l’aiuto del governo; lo stesso governo uscito stra-battuto dalle elezioni di meno di un mese fa. Non che un esecutivo debba aiutare solo le città in cui vince, perchè sarebbe cosa contraria alla sua stessa legittimazione, ma di certo anche lo stesso De Magistris si è reso conto di avere bisogno dell’aiuto del governo, tanto che lo stesso Antonio Di Pietro, leader del suo partito, lo ha definito “ingenuo”.

Certo, la questione è ben più complessa e non è facile da risolvere a un mese esatto dall’insediamento, essendo un cancro che si trascina in questa città da troppi anni. Semmai, è la dimostrazione che la campagna elettorale è finita e con essa i toni da bacchetta magica che hanno caratterizzato questo tema.

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