Anonymous italiani: 3 sospetti

La Polizia postale italiana si sta dando da fare in queste ultime ore per riuscire a scovare gli hacker di Anonymous. Sebbene gli ideali di questa comunità siano nobili, in quanto essi lottano per garantire la libertà di espressione in Internet, gli attacchi informatici a siti terzi, sono da considerarsi come reati perseguibili per legge.

Per questo motivo, gli Anonymous agiscono di nascosto, e per questo motivo, la Polizia Postale sta dando loro la caccia. A quanto pare “gli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico della Polizia delle Comunicazioni, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno denunciato 3 persone“. Si tratterebbe di una notizia che forse dovrebbe scoraggiare gli Anonymous a continuare la loro attività?

Sembra proprio di no, in quanto, intanto une delle denunce è a carico di un minorenne, inoltre in tutti e tre i casi non sarebbero previsti arresti, ma solo cause civili. Però le autorità farebbero bene a tenere presente quanto è successo con il caso GeoHot: la causa legale intentata da Sony contro questo hacker, ha scatenato la comunità di Anonymous che ha messo offline i siti di Sony per diverse settimane.

Per questo motivo, da fonti provenienti dal Ministero dell’Interno, sarebbe stata ordinata la massima allerta, in previsioni di ritorsioni contro questa operazione che oltre alle tre denunce ha comportato anche 32 perquisizioni su tutto il territorio nazionale ed 1 in Svizzera, nel Canton Ticino. Sarebbe soprattutto, l’uomo residente in Svizzera, uno dei principali responsabili di questi attacchi avvenuti nelle scorse settimane ai danni di siti istituzionali, alle Poste Italiane e soprattutto ad AgCom (per via della censura che dovrebbe aver luogo da domani).

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