Francia, Sarkozy si sposta a destra e risale nei sondaggi

Meno dieci mesi. Tanti ne mancano alle prossime elezioni presidenziali, oltre che per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale, che sanciranno se l’attuale presidente Nicolas Sarkozy potrà ottenere un secondo mandato o meno. I sondaggi fino a qualche settimana fa sono stati molto sconfortanti per il capo dell’Eliseo. Si pensi che fino agli inizi di maggio, il possibile candidato socialista, Dominique Strauss-Kahn, lo avrebbe sovrastato di una trentina di punti al secondo turno e di circa 13 punti al primo turno. Adesso, malgrado il sexy-gate ai danni di Strauss-Kahn si stia sgonfiando, con anche la possibilità che la Procura di New York chieda l’archiviazione del caso per mancanza di prove, non pare che l’ex direttore generale del Fondo Monetario correrà contro Sarkozy, come avrebbe preannunciato anche lo stesso segretario dei socialisti francesi, Martine Aubry. E però i sondaggi hanno dato fino a pochi giorni fa gli altri rivali possibili di Sarkozy in vantaggio, sebbene molto meno netto. Ma qualcosa starebbe già cambiando e lo scenario sembra tendere più a favore di Sarkò. Lo dicono gli stessi sondaggi, che vedono l’attuale presidente francese risalire la china nella popolarità, tanto che oggi il problema è dei socialisti, alla ricerca di un viso credibile per vincere le presidenziali.

Hollande, chiamato anche un elefante del partito, ha la pecca di essere un uomo ingessato, che gli costò già la corsa alle primarie di quattro anni fa. Il segretario Aubry non ha alcun appeal tra gli elettori moderati, essendo considerata una socialista che guarda più al marxismo che al capitalismo moderno. E’ la madre delle 35 ore, propone ancora misure che non hanno alcuna possibilità di applicazione pratica, in termini di maggiore assistenzialismo, pertanto è poco credibile.

Ma Sarkozy stesso sta cambiando se stesso, spostandosi a destra, in modo da sottrarre consenso alla destra di Marine Le Pen su questioni come l’immigrazione e l’ordine pubblico. A spingere Sarlozy a destra è anche l’ala più conservatrice dell’Ump, che dopo un primo triennio silente, a partire dallo scorso anno, guidata da un certo Luca, a capo di una quarantina di deputati, ha cercato di influire sulla linea politica del partito, arrivando a strappare posti chiave nella dirigenza dell’Ump e riuscendo adesso a fare da sponda al nuovo corso di Monsieur Nicolas, la cui strada per restare all’Eliseo sembra ora in discesa.

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