UE chiede stop rating per stati in difficoltà

Continua la polemica tra Bruxelles e le agenzie internazionali di rating, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, accusate di scarsa trasparenza nelle metodologie adottate per esprimere i propri giudizi sui debiti sovrani dell’Eurozona e di forte accentramento del mercato del rating. Ancora una volta, ieri, la Commissione Europea ha lasciato trasparire la propria irritazione nei confronti di queste tre agenzie, che con i loro continui declassamenti, ultimo verso il Portogallo, non farebbero altro che innescare ondate di sfiducia sui mercati, mettendo ancora più in difficoltà gli stati in crisi.

E da Bruxelles, il Commissario per il mercato, Michel Barnier, lancia la proposta di sospendere il giudizio sugli stati che ricevono aiuti. Una mossa, che ha il sapore di una sfida alle tre sorelle del rating internazionale, ma che la stessa UE vedrebbe in forse, dato che il pericolo è che poi i mercati, in mancanza di giudizi ufficiali, siano costretti ad affidarsi a giudizi “ufficiosi” e per loro natura incontrollati e non trasparenti.

Dagli USA, invece, la stampa finanziaria ironizza sulle polemiche europee, definendo le misure di Bruxelles come la mossa di chi, avendo la febbre, se la prende con il termometro.

E, intanto, si cerca di esprimere la maggiore fiducia possibile sull’Italia. Entrando al vertice dell’Eurogruppo, il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha affermato che l’Italia avrebbe varato una manovra “molto convincente” e la stessa Europa conferma che l’Italia non è a rischio contagio.

Oggi, il test sui BoT a un anno, con l’asta da 6,75 miliardi, sarà il banco di prova, per verificare di quanto si sia effettivamente deteriorato il clima attorno ai nostri titoli.

 

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