Idv vuole mozione sfiducia per ministro Romano

L’Italia dei Valori è pronta a presentare una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell’Agricoltura Saverio Romano sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso in associazione mafiosa. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro chiede che la mozione arrivi nel più breve tempo possibile in aula, altrimenti i deputati del suo partito abbandoneranno i lavori parlamentari: “Se dopo il via libera alla Manovra, l’aula non discuterà e voterà la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Romano, l’Italia dei Valori non parteciperà più ai lavori. L’ultimo ministro arrivato è già inquisito – attacca l’ex magistrato – per questo il governo deve andare a casa. Siamo pronti a non essere più in aula fino a che la mozione non sarà votata”.

Pronto a votare la mozione di sfiducia anche il Partito Democratico che però rimarca come l’iniziativa dell’Idv sia al momento priva di concretezza, visto che per presentare la mozione sono necessarie 63 firme e il partito di Di Pietro ne conta solo 29: “Siamo disponibili ad ogni iniziativa parlamentare – afferma il capogruppo alla Camera del Pd Franceschini –  compresa anche una mozione di sfiducia individuale delle opposizioni per la quale però servono le firme dei nostri deputati”. Il ministro Romano risponde così all’attacco che arriva da Di Pietro: “L’Idv vuole far votare una mozione di sfiducia nei miei confronti? Lo facciano se hanno i numeri; non dipende certo da me se viene inserita in calendario, ma se viene concretizzata (e per farlo serve il 10 per cento dei deputati) spero che lo si faccia il prima possibile”.

Il titolare dell’Agricoltura ha inviato una lettera al presidente della Commissione antimafia Beppe Pisanu chiedendo di essere ascoltato il prima possibile: “L’obbligata richiesta di rinvio a giudizio da parte della dda di Palermo – si legge nella missiva – , per fatti sui quali aveva reiteratamente richiesto il decreto di archiviazione nei miei confronti, ha destato clamore mediatico, polemiche politiche e forte turbamento alla mia persona, ai miei familiari e alla comunità politica che guido”; “da nessuna parte – prosegue Romano – ho letto una naturale critica a quei mostruosi interminabili otto e più anni d’indagine”,  mentre “in questa rappresentazione tragica, qualcuno vuole assegnarmi la parte del colluso con la mafia, io non sono d’accordo.  Per quanto sopra – conclude il ministro -, Le chiedo di convocarmi presso la Commissione che Ella presiede per una Audizione sul punto”.

 

 

 

 

 

 

 

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