“Tomboy”, il confetto del cinema francese, arriva anche in Italia

Travolto dal successo, accolto entusiasticamente da critica e pubblico d’oltralpe, divenuto un vero caso in Francia, “Tomboy“, che in italiano sarebbe il corrispettivo di “maschiaccio”, sta per arrivare anche in Italia. La distribuzione, da parte di Teodora Film e Spazio Cinema, è prevista per il prossimo 7 ottobre.

Scritto e diretto da quella che viene considerata ormai La rivelazione francese, la poco più che trentenne Celine Sciamma, di origine italiana, il film ha già all’attivo diversi riconoscimenti: premiato con il Teddy Award a Berlino 61, ha successivamente vinto il premio Ottavio Mai al 26^ Torino GLBT Film Festival “per la maestria, la sensibilità e la leggerezza, ma anche per la profondità con cui viene trattato il tema dell’identità sessuale nel tempo dell’infanzia”.

Insomma, quella che aspettiamo di gustare sembra essere una vera rivelazione!

La pellicola ruota intorno alla figura di Laure, una bambina di 10 anni (interpretata magistralmente dalla straordinaria Zoé Heran) che si trasferisce con la famiglia in un nuovo quartiere. Per diversi motivi la bambina decide di presentarsi ai futuri nuovi amichetti come un maschio, di nome Mickael. Tutto in lei (o meglio in lui) è destinato a non lasciar dubbi e la bambina viene accettata e conosciuta sotto le spoglie di Mickael, ovviamente all’insaputa dei genitori. Ma la situazione non può che complicarsi: non solo l’inizio della scuola è ormai alle porte, ma intanto il “maschiaccio” stringerà un legame speciale con la coetanea Lisa (Jeanne Disson)..

La giovane regista, che esordì nel 2007 con “Naissance des pieuvres” incentrato sul rapporto tra tre quindicenni, ha così spiegato la sua attrazione per il tema dell’identità: “è un serbatoio di finzione davvero appassionante. Crea storie, una drammaturgia intorno alla menzogna, al doppio gioco, la doppia vita, l’alterità, l’altro in sé: motori di finzione molto forti. Ma quando dico identità parlo anche di Avatar di James Cameron. All’improvviso, si crea una distanza da questo interesse intimo che sicuramente ho e posso proiettarmi nella storia e nei personaggi.”
Insomma, umano e delizioso, “Tomboy” sembra dover essere inevitabilmente amato!

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