Liberalizzazione Ordini, corporativismo delle caste blocca la crescita

In queste settimane di dibattito sulla casta per eccellenza, quella dei politici, l’unica categoria in grado di auto-determinare il proprio stipendio (con buona pace dei principi di controllo e del merito), non bisognerebbe sotto-valutare altre caste, che sebbene meno eclatanti, contribuiscono a bloccare la crescita della nostra economia. Parliamo di ordini professionali.

Forse, uno dei pocchissimi punti validi della manovra finanziaria di Tremonti, approvata in via definitiva dalla Camera il venerdì scorso, era quello intitolato “Proposte di riforma in materia di liberalizzazione“, che prevedeva il libero accesso alla professione, con l’eliminazione di fatto degli ordini professionali. Ovviamente, sarebbero rimasti gli obblighi di tirocinio e dei requisiti del titolo di studio, ma ciò non è bastato a placare le ire delle caste di avvocati e notai, in particolare, contrari all’idea che un giovane possa intraprendere la professione legale, dopo due anni di tirocinio e in piena libertà, senza la previsione di quote massime per numero di abitanti, come nel caso dei notai.

La rivolta della casta politica, in doppia veste anche di casta di avvocati e notai (un’ottantina solo nel PDL), ha impedito l’attuazione della riforma, tanto che quell’articolo è scomparso dalla manovra. Tuttavia, nella stessa si prevede una delega al Governo, affinchè negozi con ciascun ordine professionale un’intesa ispirata a una maggiore libertà di accesso e nel senso di una deregulation. Ma la previsione più importante consiste nell’indicazione che saranno liberalizzate tout court quelle professioni, per le quali alcun accordo sia stato raggiunto, entro gli otto mesi dalla data di pubblicazione della manovra in Gazzetta Ufficiale, secondo il principio per cui “è liberalizzato tutto ciò che non è espressamente regolamentato”.

Che una volta tanto il Governo decidesse di far trascorrere infruttuosamente questo tempo, regalando alle nuove generazioni professioni realmente “libere”? Nessuna illusione, però. Le caste sono in agguato e baratteranno qualche infimo principio di maggiore libertà con lo status quo eterno.

 

Impostazioni privacy