Il Pdl all’attacco: voto su Papa non segreto, è da rifare

La rabbia di Berlusconi dopo il risultato della votazione per l’autorizzazione all’arresto per Alfonso Papa non si è smontata dopo una notte di riunione tra gli esponenti del Pdl. Il premier è furibondo con Casini ma soprattutto con la Lega che ha votato sì all’arresto del deputato Pdl. Uno smacco che il Presidente del Consiglio non vuole far passare sotto traccia e che potrebbe avere conseguenze sulla tenuta del governo, così come le avrà sulla leadership all’interno del Carroccio di Umberto Bossi.

In attesa di vedere cosa sarà dell’esecutivo però, il Pdl non sta a guardare e parte all’attacco  contestando in maniera veemente la modalità con cui si è tenuta la votazione ieri in aula: un voto che doveva essere segreto ma che secondo il partito di Berlusconi non lo è stato, visto che gli esponenti del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori lo hanno reso palese. Quasi tutti i deputati di Pd e Idv ma anche alcuni della Lega, infatti, hanno votato con l’indice sinistro, con il quale non è possibile raggiungere il pulsante del no; altri deputati hanno invece scattato una foto mentre votavano.

Una violazione del regolamento di Montecitorio secondo il Pdl, che ha chiesto all’ufficio del presidente della Camera di riunirsi per verificare se i deputati dei due partiti di opposizione hanno fatto in modo che il loro voto fosse palese, nonostante dovesse essere segreto. “Il sistema di segretezza del voto – dichiara il capogruppo alla Camera del Pd Franceschini – è a tutela dei singoli parlamentari; non c’è nulla però che vieti loro di rendere palese il voto con uno stratagemma tecnico consentito dal sistema“.

La difesa del voto da parte di Franceschini ha surriscaldato ancora di più gli animi, con il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto che è andato all’attacco: “Le parole di Franceschini testimoniano in modo evidente che ieri non c’è stato voto segreto: ci sono gli estremi per annullare quella votazione. Deve esserci la garanzia del voto segreto, non la parodia che si è vista ieri. Se non ci sarà una procedura che garantisca la segretezza del voto, non utilizzeremo più il sistema elettronico e con le impronte digitali”.

 

 

 

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