Ancora respinta la legge contro l’omofobia, ma il Pdl non è compatto

Bocciata per la seconda volta la legge contro l’omofobia. A Montecitorio passano quindi le eccezioni di costituzionalità sollevate da Udc, Pdl e Lega sulla proposta di legge che si prefiggeva di introdurre l’omofobia come aggravante nei reati penali, un voto subito criticato anche dal Consiglio d’Europa. Tutte le opposizioni (tranne l’Udc) votano contro le pregiudiziali ma si registra l’atteggiamento critico verso la maggioranza di Santo Versace del Pdl (che vota in controtendenza dal partito) e dello stesso ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna che si astiene, insieme a Claudio Scajola e diversi colleghi di partito, contro anche il segretario del Pri, Francesco Nucara.

Al termine scoppia la rabbia della relatrice Anna Paola Concia (Pd) che accusa il Parlamento di “stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni“, un intervento durissimo che viene trattenuto a stento dal presidente della Camera. Ma lo stesso Gianfranco Fini dopo la seduta solidarizza con lo sfogo della Concia ed afferma che se avesse potuto votare avrebbe decisamente respinto le pregiudiziali.

Ma anche dal resto del centrosinistra arrivano forti invettive, con Pier Luigi Bersani che racconta di “una vergogna che spero non passi inosservata, quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatte sofisticazioni” ed Anna Finocchiaro che definisce “tristissima e vergognosa” la pagina che si è scritta su questa vicenda. Massimo Donadi dell’Idv parla di una “vittoria dell’inciviltà”, mentre Nichi Vendola, molto amareggiato, conclude: “Ancora una volta questo Parlamento è incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra”. Dall’altro fronte, Rocco Buttiglione dell’Udc difende le scelte del suo partito: “Lo stesso reato commesso contro un omosessuale verrebbe sanzionato in maniera diversa se commesso contro un eterosessuale”, posizione identica sostenuta da quasi tutto il Pdl che con il capogruppo Fabrizio Cicchitto respinge le accuse: “Non abbiamo atteggiamenti omofobi e la nostra posizione è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri”.

Ma nel Pdl serpeggia un certo malcontento, persino per bocca di Daniele Capezzone che parla di “occasione persa”, espressione usata anche da Carlo Vizzini. Riguardo a Mara Carfagna, il ministro racconta di aver sperato che si arrivasse ad una discussione nel merito del provvedimento, per apportarvi migliorie, e per questo si è astenuta. “Mi auguro che si possa ricreare un clima di ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione per una nuova proposta condivisa”, ha concluso.

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