Asta BTp conferma esplosione dei rendimenti

La Banca d’Italia ha reso noti i risultati dell’asta di oggi del Tesoro, che ha collocato BTp a dieci anni, indicizzati all’inflazione, con scadenza settembre 2021. Dopo le tensioni di queste settimane, che hanno visto proprio i titoli di stato italiani al centro di un’ondata speculativa, l’asta odierna, per quanto non significante nelle quantità (collocati solo 942 milioni di euro), era attesa, per verificare se l’aumento dei rendimenti sul mercato secondario si stia riversando anche nel primario.

E l’esito di oggi non lascia altra conclusione che una risposta positiva. Il rialzo dei rendimenti c’è stato e pure significativo. Partiamo, anzitutto, con il dire che, a fronte di un’offerta di 942 milioni di euro, quasi ai massimi della forchetta 0,5-1 miliardo, comunicata dal Tesoro, la domanda è stata di 1,59 miliardi, per un bid-to-cover di 1,69, in crescita dal precedente rapporto di copertura di 1,51 dell’asta di fine maggio.

Dunque, in Italia non c’è penuria di domanda per i titoli di stato e questo non è un dato indifferente. Il guaio è però che tale domanda è alimentata dalle prospettive di rialzi consistenti dei nostri tassi offerti, che puntualmente si sono verificati anche in questa seduta. Il rendimento medio ponderato è stato, infatti, del 4,07%, in netta crescita dal 2,51% dell’asta di fine maggio.

Adesso, la settimana dei titoli italiani si chiude domani e bisognerà verificare se anche per la prossima seduta si determineranno gli incrementi nei rendimenti e in che misura. E’ evidente, tuttavia, che fino a quando non durerà questo braccio di ferro a Washington, sull’innalzamento del tetto sul debito e finchè non si concretizzerà il nuovo piano di aiuti per la Grecia, non sarà possibile farsi illusioni.

 

 

Impostazioni privacy