Un partito, un perché: la Lega Nord ed il decentramento dei Ministeri

Abbiamo scritto spesso della ridicolaggine e dello scempio della politica italiana: nelle ultime settimane certi accadimenti stanno aggravando una situazione che oltre a renderci lo zimbello del Mondo, finisce sempre e comunque per gravare sulle tasche di noi cittadini. In un momento storico nel quale tutte le formazioni politiche promettono l’abolizione delle Province, ma poi non la realizzano mai, la Lega Nord si è svegliata con un’altra “brillantissima” idea (definita come una pagliacciata da tutte le altre formazioni politiche tranne il Pdl, seppur buona parte anche della classe dirigente del partito di Berlusconi sia in imbarazzo a seguito di tali iniziative) per “scucire” altri soldi agli italiani. Come? Con l’invenzione (poi approvata da chi??) dei decentramenti dei Ministeri di Riforme, Semplificazione ed Economia, ai quali si è aggiunto all’ultimo minuto (come se stessimo ad un supermercato davanti ad un’offerta 3×2) il dicastero del Turismo, guidato da Michela Vittoria Brambilla.

Qualche giorno fa l’inaugurazione fittizia di questi dipartimenti a Monza, con tutti i dirigenti in “alta uniforme”, davanti ad edifici vuoti, che contano di riempire sempre a spese del Paese.

Non è forse il caso invece di terminare l’esperienza politica di un partito che, nato come progetto di rottura verso il passato e la politica della Prima Repubblica, una volta inserito in un ruolo propositivo non è riuscito a tirar fuori una, che sia una, idea costruttiva e mirata al bene comuneAlemanno continua ad urlare rispetto per Roma Capitale, ma intanto i vari Bossi, Calderoli & Company persistono ad interpretare il federalismo come lo spostamento di sedi, strutture, posti privilegiati e non di competenze, comportando così invece che una diminuzione della Spesa Pubblica, un suo aumento.

Una domanda nel pratico la facciamo: il 1 Settembre queste “Sedi Ministeriali Fantasma” inizieranno ad operare in qualche modo e soprattutto con quali finalità di pubblica utilità? Dopo le parole di profonda preoccupazione spese ieri dal Presidente della Repubblica, ai posteri l’ardua sentenza…

 

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