Asta frequenze tv, partita la gara con 5 partecipanti

E’ partita ufficialmente la gara per l’assegnazione delle frequenze analogiche televisive, che si renderanno del tutto libere, grazie al passaggio al digitale terrestre. Le offerte sono giunte ieri al ministero dello sviluppo economico, entro il termine massimo delle ore 12. Dallo stesso ministero si apprende che sono cinque le società che hanno proposto offerte: Tim, Vodafone, Wind, H3G e Linkem. Quest’ultima è una compagnia per la connettività senza fili, le altre quattro sono le ben note compagnie della telefonia mobile in Italia.

Linkem è una controllata dal fondo di investimento Ramius Capital Group. Le frequenze liberate dal passaggio al digitale terrestre sono le bande 800, 1800, 2000 e 2600 Mhz.

Non è obbligatorio esprimere un’offerta su tutte le bande, al limite anche solo su una. Nel caso in cui dovessero pervenire più offerte sulla stessa banda, partirebbe da lì una vera e propria gara, tramite rilanci, che farebbero la gioia del ministero del Tesoro, dato che ciò lieviterebbe le offerte.

Lo stato ha già previsto un incasso di 2,4 miliardi di euro da quest’asta. Tuttavia, la stima appare molto prudenziale, perchè con il gioco dei rilanci si dovrebbe arrivare a un importo complessivo ben più ampio. I pagamenti dovranno essere regolati entro cinque anni, con l’applicazione di un tasso annuo pari alla media dei rendimenti dei nostri titoli di stato più uno spread di 100 punti base o 1%.

In ogni caso, Tremonti aveva già previsto un taglio lineare alle altre voci di spesa, nel caso in cui l’importo minimo dei 2,4 miliardi previsti non fosse raggiunto, a copertura della quota mancante. Ma il prezzo base dell’asta, nel caso dell’assegnazione totale delle bande è di 3,1 miliardi di euro, senza contare i rilanci.

 

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