Tangenti, accusati altri 5 politici

Oltre a Tremonti e a Milanese, sono stati accusati altri 5 politici nel sistema di “mazzette”. Nei verbali l’imprenditore Tommaso Di Lernia accusa altri  politici, fra cui Aldo Brancher, ex ministro del Federalismo costretto a dimettersi dopo essere stato condannato per ricettazione nell’affare Antonveneta. Il costruttore Di Lernia, ai domiciliari per illecito finanziamento dopo aver pagato la barca a Milanese, ha accusato oltre a Brancher altri due membri del centro-destra, un membro dell’Udc e Altero Matteoli, ministro dei Trasporti, definendolo «il politico di riferimento delle imprese che operano su Venezia».

I nomi degli altri politici accusati restano, per ora, segreti. Le dichiarazioni sono state giudicate attendibili dai magistrati, che stanno effettuando ulteriori riscontri ed accertamenti.

Arriva inoltre una conferma sul pagamento dell’affitto della casa di Roma in cui è coinvolto Tremonti: Angelo Proietti, titolare della “Edil Ars”: «È vero – ha detto Proietti – per due anni all’affitto di quell’appartamento ho provveduto io». Di Lernia ha raccontato ai giudici: «Lorenzo Cola (consulente di Finmeccanica che lo aveva coinvolto nel giro degli appalti) mi disse che Proietti era il soggetto che Milanese gli aveva descritto come “il tipo che mi dà 10.000 euro al mese per pagare l’affitto a Tremonti”». Secondo Proietti, Cola avrebbe ricattato Tremonti:«Gli disse che se non confermava Guarguaglini alla presidenza di Finmeccanica, avrebbe svelato le sue porcate e quelle dei suoi consiglieri».

Quello descritto da Di Lernia è un vero e proprio “sistema”: «Ogni impresa ha un politico di riferimento che paga attraverso i vertici di Enav e Selex, oppure direttamente. Io ho pagato direttamente Brancher e il parlamentare dell’Udc attraverso una triangolazione estera: ho portato i soldi a Cipro, poi li ho trasferiti a San Marino e infine li ho prelevati in contanti e distribuiti a Roma. Brancher li voleva fatturati alla sua fondazione “L’Officine della Libertà”, gli altri versamenti erano invece “in nero”. In totale ho versato circa un milione in due anni. So che anche Cola ha pagato due politici, in totale in dieci anni sono stati versati circa tre milioni e mezzo di euro di tangenti per l’assegnazione degli appalti di Enav e di Selex. C’è un politico di riferimento a Milano, uno a Palermo per le “commesse” che riguardano gli aeroporti di Linate e quello “Falcone e Borsellino”. So che a Venezia, per i lavori dell’aeroporto il politico di riferimento era Matteoli».

 

 

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