Amy Winehouse: ripercorrendo le tappe di una neo-regina del soul

Lunghi capelli neri, abitini vintage anni 40′ e anni 50′, un sorriso accennato ed una voce calda che quasi ricorda quella di interpreti femminili che potevi ascoltare ancora sul vinile: stiamo parlando di Amy Winehouse, la cantante inglese scomparsa  prematuramente il 23 Luglio a Londra. Canzoni intense le sue, che parlavano d’amore e di fragilità: una fragilità che l’ha portata troppo lontana strappandola anche alla felicità del successo e soprattutto dal suo primo amore che era la musica, la sua che certamente sapeva toccare l’anima e che la differenziavano da quella musica commerciale tanto di moda grazie alle sonorità jazz unite ad un soul tutto suo e tutto nuovo.

Cinque Grammy Awards e due album costantemente criticati positivamente e ben presenti con singoli in classifica, una carriera che era cominciata e continuava brillantemente la sua ma meno si può dire per la sua vita personale: periodi di dimagrimento e soprattutto abuso di sostanze stupefacenti e alcool, e rapporti complicati anche con gli uomini della sua vita: il primo è stato il cantante Blake Fielder- Civil, con cui Amy si è sposata e che l’ha condotta maggiormente nel tunnel buio della tossicodipendenza. Il secondo è stato il regista Reg Traviss, con cui però almeno la sua vita sentimentale da due anni sembrava procedere bene, come lo stesso regista addolorato dalla scomparsa della cantante, ha confermato.

Ma ripercorriamo le tappe della sua carriera. Il debutto nel 2003 comincia con l’album “Frank”, lavoro importante ma che per le incursioni artistiche della casa discografica Amy non ritiene interamente suo. Comincia però a farsi notare per le sue qualità vocali e l’impronta jazz, che si sviluppa con l’album che la condurrà completamente al successo mondiale: “Back To Black” album uscito nel 2006,  da cui estrae singoli da hit parade come “Rehab” che le vale tre Grammy, canzoni intense come “Love is a Losing Game” e “Back to Black” che ben si posizionano nelle classifiche internazionali.

I Tour sempre attesi della cantante negli ultimi tempi erano diventati la testimonianza però delle difficoltà affrontante da Amy: l’ultima performance del suo tour europeo, quella di Belgrado del 18 Luglio 2011 ci presenta la cantante sul palco completamente ubriaca dinanzi al suo pubblico nonostante le notizie ansa parlassero di una Amy pronta a rinascere, e impegnata tra riabilitazioni e disintossicazioni. Era chiaro che ormai  la sua vita personale incidesse sulla carriera.

Vicini al dolore per la sua scomparsa vi sono musicisti internazionali e milioni di fans, a cui piace ricordarla con quel suo accennato sorriso mentre si accostava al microfono, e cominciava delicatamente a cantare note che toccavano l’anima.

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