Quali attese per Piazza Affari domani?

Nelle ultime settimane, il weekend rappresenta una pausa tanto agognata, quanto necessaria, per fare il punto della situazione sui mercati, in attesa della riapertura delle borse il lunedì. La settimana che ci siamo lasciati alle spalle è stata drammaticamente negativa per l’Italia. Siamo passati da un differenziale di rendimento sui titoli di stato a dieci anni, rispetto ai Bund tedeschi, di circa 290 bp a 338 bp. Le aste tra martedì e giovedì di BoT, BTp e CctEu hanno raccolto il risparmio necessario, ma a tassi esplosivi, allineati ormai con l’andamento del secondario.

Per non parlare del fatto che i titoli a medio termine, di 2 e 3 anni, mostrano rendimenti maggiori di quelli spagnoli, il che è un affronto, visto che è la Spagna il Paese realmente a rischio contagio, sia dal fronte lusitano, che da quello greco.

Ad ogni modo, la settimana che inizia domani potrebbe farci vivere sedute in borsa di tenore in parte diverso. Negli USA, le trattative sull’innalzamento del tetto sul debito, finalizzato a evitare il default tecnico, pare che abbiano esitato una bozza di accordo, che potrebbe già oggi essere votata al Congresso. Se così fosse, Wall Street potrebbe rifiatare e con essa tutte le borse dell’Eurozona. Il primo segnale, per ragioni fuso orario, verrà dall’Estremo Oriente. Sarà importante valutare già in nottata quale sarà stata la chiusura di Tokyo, o già stasera in che modo la borsa nipponica abbia aperto.

Restano, tuttavia, per l’Italia le incognite sul rischio Grecia, che riguardano il fatto che gli investitori richiedano un rendimento maggiore sui nostri titoli, a causa del coinvolgimento dei privati in Grecia, nell’operazione di salvataggio, che ha evidenziato i maggiori rischi connessi agli investimenti in stati molto indebitati. Per questo, lo spread in settimana potrebbe ridimensionarsi, ma difficilmente tornare ai livelli di giugno, che per quanto alti, erano ancora abbastanza accettabili.

 

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