Ora Google è pronta a sfidare tutti nella guerra i brevetti

Alla fine neppure una società come Google, può avere la pazienza di combattere contro i diretti concorrenti a forza di decisioni giudiziarie e a colpi di brevetti. Perchè un conto è che ci si mettesse solo Apple, società che ormai è abituata a dichiarare “guerra giudiziaria” a tutti i propri concorrenti.

Ma quando poi ci si mettono anche Microsoft e Oracle, a questo punto nemmeno la proverbiale “pazienza di Giobbe” può salvare Google.

Ecco perchè in data odierna, David Drummond, Senior Vice President e Chief Legal Officer di casa Google ha rilasciato una lunghissima dichiarazione in cui si scaglia contro i concorrenti (che a questo punto sono da considerare dei veri e propri “nemici”. Mr. Drummond riassume in questi termini la questione: “Android è in esplosione; sono oltre 550.000 i dispositivi attivati ​​tutti i giorni, attraverso una rete di 39 produttori e 231 vettori. Android e altre piattaforme sono in competizione le une contro le altre in una naturale evoluzione dettata dalle regole di mercato e di libera concorrenza.”

La concorrenza si basa su un meccanismo volto a cercare di eliminare un gigante che fa sempre più paura, ma quello che non va giù in casa Google è la combutta tra le società che o tramite accuse di violazione di brevetti o tramite una tassa di quasi 15 dollari per ogni smartphone Android venduto (intascati da Microsoft) stanno cercando di ostacolare la diffusione di Android.

Tutto questo porta solo un notevole svantaggio ai consumatori in quanto l’aumento del costo dei brevetti farà aumentare anche il prezzo dei dispositivi Android e non è nemmeno da escludere che in futuro la gamma Android possa essere anche più ridotta.

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