USA, accordo su debito non esclude “downgrade”

Se due giorni fa non fosse stato raggiunto un accordo tra Casa Bianca e Congresso sull’innalzamento del tetto sul debito, gli USA sarebbero ora in default tecnico e nessuno saprebbe dire con certezza quali conseguenze si avrebbero avuto sulle già debolissime borse e sui titoli di stato americani ed europei.

La bancarotta americana è stata evitata, ma non per questo i guai degli USA sono stati risolti con una legge bipartisan. Ieri, l’agenzia di rating Moody’s, a mercati chiusi, ha confermato la tripla A sui Treasuries e questa è una buona notizia, per nulla scontata. Tuttavia, la cattiva notizia per Obama e la sua amministrazione è che l’outlook è stato mutato da stabile a negativo, così come è stato comunicato che un declassamento potrebbe avvenire nell’arco di 12-18 mesi. L’agenzia ha parlato, infatti, di fatto positivo, riferendosi all’accordo raggiunto, ma che rappresenta solo un primo passo.

Diversa la valutazione di Fitch, che ha confermato il suo giudizio sui titoli di stato USA, sostenendo che l’America ha fondamentali solide e che il dollaro resti ancora divisa di riferimento nelle riserve del pianeta. Tuttavia, anche Fitch ha posto il debito americano sotto osservazione.

Resta adesso da valutare quale sarà la reazione di Standard & Poor’s, l’agenzia più critica verso la situazione delle finanze pubbliche federali. Nei giorni scorsi, S&P aveva reso noto che un accordo limitato al superamento del default non sarebbe stato ritenuto sufficiente, per garantire il mantenimento della tripla A, richiedendo un accordo ampio, intorno ai 4000 miliardi di dollari, per ridurre il deficit.

 

 

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