Manovra finanziaria: rischio macelleria sociale

Un Governo italiano balneare, ma nel senso buono e costretto dalle circostanze. Le circostanze sono date dall’avvitamento del mercato azionario mondiale, e da pressioni sui debiti pubblici dell’Eurozona che ora, tra notizie vere e presunte, sembra addirittura aver colpito la Francia dopo che Spagna e Italia sono state massicciamente aiutate nei giorni scorsi dalla Banca centrale europea attraverso l’acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario. L’Europa rischia di pagar caro quella che è una crisi di crescita, così come alto è il rischio in Italia che l’anticipo del pareggio di bilancio nella manovra finanziaria porti alla cosiddetta macelleria sociale, ovverosia a provvedimenti che vadano ulteriormente a fiaccare i redditi della povera gente oramai allo stremo dopo anni di crisi e di lavoro che non c’è.

Non a caso, a conclusione dell’odierno incontro con le parti sociali, il Sindacato della Cgil non ha escluso l’avvio di una mobilitazione se ad essere colpiti con la manovra saranno i cosiddetti “soliti noti”, ovverosia i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Da un lato la Lega Nord, guidata da Umberto Bossi, vorrebbe che non fossero toccate le pensioni, ragion per cui la via maestra in tal caso sarebbe quella di mettere le mani nelle tasche degli italiani con nuove tasse.

Ma nello stesso tempo la maggioranza di Governo ha escluso il varo di una tassa patrimoniale. E allora, dove il Governo prenderà i soldi per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013? E’ questo il leit motiv di un ferragosto 2011 che rischia di essere “scolpito” nei libri di storia.

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