Manovra: Di Pietro e Rutelli aprono, PD e UDC riflettono

Il termometro del clima politico sarà visibile nelle prossime tre-quattro settimane. E’ probabile che la manovra appena varata dal governo dovrà essere esaminata dal Parlamento a partire dalla fine di agosto. D’altronde, il segnale ai mercati c’è già. Le misure sono state adottate, anche se adesso resta da vedere come reagiranno le forze politiche in Parlamento. Qualche sorpresa dovrebbe avvenire dalle parti della stessa maggioranza, perchè la “fronda” del PDL, contraria alle misure di inasprimento fiscale, potrebbe colpire. E ieri si è arricchita della presenza e dell’outing del ministro Galan, sebbene poi abbia votato anch’egli la manovra. E che dire dello stesso Alfano, che difficilmente può pensare di essere ucciso nella culla, dando il suo imprimatur a una manovra di tasse, che lo condannerebbe per sempre a tacere sulle politiche fiscali, rendendolo poco credibile in un’ipoteca campagna elettorale, in un confronto sul terreno delle tasse.

Piccoli movimenti, certo. Non si può sperare molto, perchè anche la modestia di chi dentro il PDL attacca le misure di aumento della pressione fiscale non lascia molto ben sperare. Ma movimenti, stavolta di convergenza verso l’azione dell’esecutivo, potrebbero venire da una parte delle opposizioni.

Ieri, intervistato da Mentana, la reazione del segretario PD, Pierluigi Bersani, è stata al limite della psichiatria. Il suo giudizio non lo avrà capito neppure lui, ha criticato la manovra, ma senza dire su cosa. Ha accusato la maggioranza di prendere voti da chi non paga le tasse, del tira e molla sull’Iva, etc. Insomma, i soliti discorsi fumosi, di cui si è tanto discusso in questi giorni. Apertura a sorpresa, invece, da Di Pietro, il quale ha ricordato come nella manovra ci siano elementi condivisibili, come il taglio delle poltrone negli enti locali, l’abrogazione di un terzo delle attuali province, la riduzione fino al dimezzamento del numero dei parlamentari,etc.

E se Di Pietro annuncia che farà la sua parte in Parlamento, confrontandosi con il governo, l’UDC nicchia un pò, sostenendo che ci sia stata una botta contro il ceto medio, ma ribadendo il suo favore a un confronto aperto con la maggioranza. Aperture anche dall’Api di Rutelli, con la Lanzillotta che ha affermato che non si sottrarrà a confrontarsi con il governo.

 

 

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