GB, deputato chiede reintroduzione pena di morte

Il deputato del Partito Conservatore, Andrew Turner, ha affermato di sostenere l’iniziativa di un blogger di destra, Paul Staines, per la reintroduzione della pena di morte per i casi più gravi, come l’assassinio di un bambino. Turner, quindi, sostiene la richiesta di Staines che il governo si attivi per la revisione di qualsiasi trattato internazionale che possa essere di impedimento affinchè la Gran Bretagna discuta di reintrodurre la pena capitale. Il deputato rappresenta l’isola di Wight e sostiene che da almeno una decina di anni molti elettori gli chiedano che la questione venga discussa, sebbene non se ne faccia mai niente. Adesso, invece, il momento potrebbe essere propizio. In questi giorni, infatti, la Camera dei Comuni si è dotata di un sistema di petizioni online, che consente ai cittadini britannici di interpellare direttamente i loro rappresentanti. E pare che già ci siano almeno 100 mila firme, in favore della discussione sulla reintroduzione della pena di morte.

Ma l’idea di Turner non è confinata alla sola destra. Nei giorni precedenti, un’altra politica, Barbara Potter, consigliere comunale del Partito Laburista di Humberstone e Hamilton, era stata ben più esplicita e, parlando “da madre”, aveva affermato di credere nella legge di “occhio per occhio e dente per dente”. Potter, in linea con quanto poi dirà lo stesso Turner, ha sostenuto che con i metodi scientifici che ci sono oggi, se dall’esame del DNA fosse provato al 100% la colpevolezza di un individuo, allora sarebbe legittimo chiedere che le atrocità da questi commesse fossero pagate con la sua uccisione.

Le esternazioni di Turner e Potter non sono affatto piaciute ad Amnesty International, che ha definito la pena di morte un tragico retaggio del passato. Piaccia o meno, tuttavia, i due politici, appartenenti agli opposti schieramenti, potrebbero dare il via a un dibattito molto più formale, soprattutto dopo che in questi giorni gli episodi di violenza delle gang a Londra hanno fatto innalzare il livello di rabbia popolare contro determinati atti.

Non sappiamo ancora se si sia infranto un tabù. Difficilmente la Gran Bretagna potrebbe seriamente pensare a reintrodurre la pena di morte, in quanto l’Unione Europea non lo consentirebbe. E, ad ogni modo, il dibattito politico a Londra non è da paragonare a quanto avvenga nell’Europa continentale. Qui si sta molto più attenti alle istanze popolari e il “politically correct” sembra essere di gran lungo inferiore, a tratti.

 

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