La manovra e i Santi Patroni: San Gennaro non si tocca

Il decreto contenente la manovra varata dal governo non fa sconti a nessuno, nemmeno ai Santi Patroni, costretti, secondo quanto è scritto nel provvedimento, a traslocare alla domenica successiva alla data della festa. Nell’articolo 24 comma 1 del testo approvato dal consiglio dei ministri , infatti scritto che sarà un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, emanato entro il 30 novembre dell’anno precedente, a stabilire “annualmente le date in cui ricorrono le festività introdotte con legge dello Stato non conseguente ad accordi con la Santa Sede, nonché le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni in modo tale che, sulla base della più diffusa prassi europea, le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica”.

In poche parole, dal 2012 sarà il Consiglio dei Ministri a stabilire quando sarà celebrata la festività che ogni città dedica al proprio santo protettore.

Un provvedimento che però si va a scontrare con tradizioni religiose che vanno avanti da milenni: come si può ad esempio chiedere a San Gennaro di rimandare il miracolo della liquefazione del sangue che da sempre è un segnale di prosperità per la città partenopea? Non si può, tanto è vero che la curia napoletana ha emesso un comunicato in cui afferma che la festa liturgica che onora il santo dalla faccia gialla non può essere spostata secondo la comodità del governo di turno. “Sappiamo – è scritto nel comunicato – che alla festa liturgica di San Gennaro si accompagna sempre e da secoli l’evento prodigioso e straordinario della liquefazione del suo sangue. Se dunque si tratta di un evento particolare non determinato da mano e da volontà dell’uomo, è evidente che non può essere spostato ad altra data, più o meno vicina a quella che è legata alla storia del santo e di Napoli”; la nota diffusa dai prelati partenopei (che stando alle indiscrezioni ha avuto il benestare del Cardinale Crescenzio Sepe) continua parlando di come “nessuna manovra politica e finanziaria, pur rispettabile, potrà mutare la storia e coartare in qualche modo la volontà del nostro santo patrono.

Si adottino pure – conclude il comunicato –  le opportune misure finanziarie che la delicatezza e la serietà del momento impongono e che tutti debbono osservare ma per la Chiesa di Napoli la solennità religiosa di San Gennaro resta fissata per il 19 settembre e per il corrispondente giorno della settimana”. Una conferma del fatto che la manovra scontenta davvero tutti, santi compresi.

 

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