USA, big del tabacco contro obbligo scritte anti-fumo

Una nuova guerra mediatico-giudiziaria negli USA, che riguarda le aziende di tabacco. La Lorillard Tobacco, la terza più grande produttrice di sigarette, ha annunciato di avere intrapreso le vie legali contro la decisione della “Food and Drug Administration”, per cui a partire dal prossimo 22 settembre su tutti i pacchetti di sigarette dovranno essere apposte scritte che avvisino della nocività del fumo e immagini dimostrative del danno che il fumo provoca alla salute.

Dopo l’annuncio, altre aziende si sono aggregate alla Lorillard, come la Reynolds, la Commonwealth Brands, etc. Secondo le aziende di tabacco, l’obbligo loro imposto sarebbe incostituzionale, perchè contravverrebbe il diritto di parola, previsto dalla Costituzione. Infatti, spiegano, non si può imporre a un’azienda di scrivere qualcosa che vada contro la propria stessa attività, mentre nulla da eccepire alle azioni di propaganda diretta del governo contro il fumo.

La questione è destinata a fare scuola negli USA. Negli anni Novanta, alcuni risarcimenti stratosferici, che determinati giudici riconobbero alle famiglie di vittime del tabagismo, misero sul lastrico le aziende di tabacco, ponendo anche più di un interrogativo sulla giustezza di risarcimenti così imponenti (anche diverse centinaia di milioni di dollari).

Si calcola che negli USA muoiano ogni giorno 1200 persone per problemi legati al fumo. Di certo, la motivazione di mancanza di informazione non regge, ai giorni nostri.

Sotto accusa da parte dei produttori di sigarette è in particolare l’immagine di un uomo defunto, con la scritta: “Attenzione, fumare può uccidervi”. Secondo le aziende, non si può pretendere che i pacchetti di sigarette si trasformino in mini-tabelloni di spot anti-fumo.

 

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