Pensioni: Italia Futura, chiudere con quelle di anzianità

Anche Italia Futura, al pari ad esempio del Partito Democratico, ha stilato una “contromanovra” in vista della discussione ed approvazione in Parlamento della manovra vera, quella lacrime e sangue da 45 miliardi di euro che ha messo ufficialmente le tasche nelle mani degli italiani. Una delle proposte interessanti e “radicali” di Italia Futura è in particolare quella di andare a chiudere quello che per la previdenza è oramai un cantiere. Nel dettaglio, con la sola eccezione dei cosiddetti lavori usuranti, l’Associazione propone di chiudere gradualmente con le pensioni di anzianità che, nate nel 1969, sono oramai ritenute da Italia Futura un “inaccettabile onere a carico delle generazioni future“.

Allo stesso modo, viene chiesta l’equiparazione dell’età pensionabile dell’uomo con quella delle donne, da attuarsi nel giro di dieci anni; in questo modo si supererebbe un divario dettato dagli stereotipi del passato. Inoltre, con le sue “dieci idee”, Italia Futura chiede anche sostegno alle imprese, le riforme costituzionali, crescita ed equità. Da questo punto di vista l’Associazione ritiene che il momento imponga come sia giusto che, in via permanente, i patrimoni sopra la soglia dei 10 milioni di euro vengano tassati con una patrimoniale allo 0,5%; il tutto a fronte di “pesanti sanzioni nel caso di dichiarazioni mendaci“.

D’altronde con le manovre non si devono solo mettere in ordine i conti pubblici, nello specifico caso raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Servono anche misure strutturali e per la crescita che, a detta di molti, nella manovra uscita in CdM non si vedono neanche col cannocchiale.

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