Anche JPMorgan conferma, crescita USA in calo

JPMorgan conferma quanto avevano già fatto nei giorni scorsi Morgan Stanley e Goldman Sachs: gli USA vedranno scendere nettamente il tasso di crescita nel 2012, ma sono tagliate anche le stime dell’aumento del pil per quest’anno. Infatti, i dati parlano chiaro. La crescita prevista in America per il 2011 scende dalla precedente stima dell’1,7% all’1,6%, mentre nel 2012 la discesa sarà più ripida, passando dalla stima del 2,7% al 2,1%, lo stesso tasso previsto da Goldman Sachs.

Ma già l’ultimo trimestre dell’anno, si dovrebbe registrare un tonfo, rispetto alle aspettative ancora oggi esistenti. Il pil americano scescerebbe di appena l’1%, contro la precedente stima di un robusto +2,5%.

Malgrado non si tratti di recessione, bensì di una crescita sotto tono, specie per la storia americana, tuttavia, sono in tanti analisti a parlare chiaramente di un pericoloso avvicinamento di USA e Europa verso la recessione. Da Morgan Stanley, ad esempio, si fa notare come nella storia recente americana, una crescita intorno all’1,6% del pil è stata praticamente sempre seguita da un anno di recessione.

In pratica, la bassa crescita oggi sarebbe il preludio alla ricaduta dell’anno prossimo. E anche questo ha determinato l’ennesima seduta in rosso a Wall Street.

I dati sull’occupazione rimangono foschi e se le stime dei mesi precedenti pronosticavano un calo del tasso dei senza lavoro intorno all’8,6-8,7%, già verso la fine dell’anno, con la nuova congiuntura in negativo e i dati sempre meno confortanti sui sussidi, è facile immaginare come ci sia il rischio di un tasso costantemente sopra il 9% ancora per parecchi mesi. Un incubo per Obama, dato che tra quindici mesi si terranno le elezioni presidenziali.

 

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