Quando cento ti sembran poche: maturando fa ricorso per la lode

In molti dopo aver letto il risultato dell’esame di stato sui muri della scuola avrebbero urlato ai sette venti la propria gioia e magari si sarebbero concessi una bella vacanza premio: nulla di tutto questo è passato per la mente di Carmelo Sferrazza, studente 18enne di Castrofilippo, in provincia di Agrigento, che dopo aver preso la maturità ha deciso di presentare ricorso al Tar di Palermo, perché non contento del trattamento ricevuto dalla Commissione esaminatrice. E dire che l’esame di Carmelo era andato tutt’altro che male: superato brillantemente con il massimo dei voti (100/100). Un risultato che, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non ha soddisfatto del tutto il neo diplomato.

Il giovane siciliano, che ha frequentato la quinta F del liceo scientifico “Antonino Sciascia” di Canicattì,  sostiene, infatti, di essere stato gravemente danneggiato dalla commissione in sede di valutazione, in quanto non gli è stata concessa la lode e tramite il suo avvocato ha presentato un esposto al Tribunale Amministrativo Regionale del capoluogo siciliano, chiamando in causa il Ministero dell’Istruzione,  l’Ufficio scolastico provinciale di Agrigento, il liceo Sciascia e la commissione giudicatrice.

Nel ricorso Carmelo chiede che venga annullato il risultato dell’esame appena superato. Sulla rete il caso ha avuto molto seguito e il popolo di internet si è diviso in due gruppi: quello che critica senza riserve la decisione del ragazzo e chi invece vorrebbe capire quali motivazioni ci siano dietro a tale scelta. E Carmelo prova a spiegare le sue ragioni in una dichiarazione rilasciata al TgCom in cui parla di ingiustizia subita e sostiene di essere stato in possesso di tutti i requisiti per ottenere la lode: “Ho raggiunto la massima votazione in tutte le prove: 45 punti negli scritti e 30 all’orale che si sono andati ad aggiungere ai 25 punti di credito accumulati nel corso degli anni scolastici”.

Il neo diplomato racconta come tutti i suoi compagni di classe sostengono la sua lotta (“sono con me, mi danno ragione”) e afferma di non aver paura di sostenere nuovamente l’esame: “Sono disponibile a rifarlo anche subito, anche se difficilmente la commissione si riunisce solo per uno studente”.

 

 

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