BTp aprono in calo e c’è attesa per dati BCE su acquisti bond

I titoli di stato italiani aprono in calo, all’inizio della prima seduta della settimana. Per la legge di mercato, a crescere sono stati i rendimenti, con lo spread che si è portato a 289 punti base, dopo avere iniziato le contrattazioni intorno a un differenziale di 282 bp. Nonostante tale piccolo rialzo, i nostri titoli sul decennale si mantengono intorno a un rendimento del 5%, oscillando poco sopra e poco sotto.

Un fatto importante da sottolineare, perchè è il valore “assoluto” del rendimento che determina l’intervento o meno della BCE sul mercato secondario, al fine di sostenere i corsi dei nostri bond. Infatti, Francoforte non acquista titoli italiani, se questi rendono non lontano dal 5%, quale che sia lo spread.

E l’attesa di queste ore si concentra proprio sui dati degli acquisti di bond italiani, realizzati dalla banca centrale la scorsa settimana. Il lunedì scorso, la BCE aveva comunicato acquisti complessivi per 22 miliardi di euro, di cui si presume che 14 miliardi siano andati per i BTp italiani. Gli investitori vogliono capire quanto merito abbiano le misure della BCE per il mantenimento della stabilità del nostro spread su valori intorno a 280 bp.

Il dato preoccupante, invece, è il Cds sui nostri BTp. Quello a dieci anni mostra il tasso record di 402 punti base (4,02%). Detto altrimenti, chi volesse tutelarsi dal rischio default italiano, pagherebbe il 4% circa del valore dei titoli acquistati. Prima degli attacchi ai nostri bond, il saggio era meno della metà.

L’afasìa tra aumento dei tassi cds e riduzione dei rendimenti sui BTp indica che è l’intervento dell’Eurotower a determinare il buon andamento dei nostri titoli sul mercato, non lo stato di fiducia degli investitori.

 

 

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