Economia e tenore di vita: i soldi per vivere felici

Quanti soldi ci vogliono in tasca per non essere infelici in Lombardia, in Veneto o, scendendo al Sud, in Sicilia? Ebbene, al riguardo la risposta ce la può fornire la Camera di Commercio di Monza e Brianza che, avvalendosi del coordinamento scientifico di Ref-Ricerche per l’economia e la finanza, e della collaborazione di DigiCamere, ha realizzato “Famiglie e consumi. Monza e Brianza e Lombardia“, un Rapporto elaborato prendendo a riferimento i dati aggiornati del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e quelli dell’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica.

Ebbene, dall’indagine è stato ricavato l’indice della felicità, calcolato sulla somma minima, in funzione di redditi e spese, da avere in tasca per non sentirsi infelici. In linea con le attese, l’indice della felicità varia da regione a regione; in Lombardia per non sentirsi infelici ci vogliono almeno 1.500 euro, al pari di Emilia-Romagna e Veneto, mentre al Sud i cittadini, anche in virtù di un costo della vita meno caro, si “accontentano” di 1.000 euro al mese in Campania, ed appena 900 euro in Sicilia.

Nel complesso, le famiglie italiane  vivono più “felici” a Palermo, Genova e Firenze a fronte di una gratificazione strettamente correlata al lavoro ed alla relativa retribuzione. Non a caso il Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, Carlo Edoardo Valli, ha sottolineato come sia indispensabile nel nostro Paese tutelare il risparmio delle famiglie, ma anche incrementare la loro capacità di spesa in modo tale che possano ripartire i consumi. D’altronde, se le famiglie non comprano le imprese non investono e l’economia non può crescere.

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