Bonn, biglietto obbligatorio per prostituirsi in strada

In Germania quando si tratta di fare soldi e far quadrare i bilanci non si va tanto per il sottile e alcune soluzioni originali potrebbero persino fare scuola in Italia. Parliamo di Bonn, la capitale provvisoria della ex Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest), oggi non più sede istituzionale, da quando nel 2000 il Parlamento ha traslocato a Berlino. E sarà che la crisi è arrivata anche in questo comune della Germania occidentale, sede universitaria nota anche a tanti studenti italiani dell’Erasmus, che il bilancio ha avuto bisogno di una nuova misura. E così, dal prossimo lunedì, chi vorrà prostituirsi in strada dovrà pagare un biglietto di sosta di 6 euro a notte, che sarà considerata una tassazione del suolo pubblico occupato. In sostanza, sono stati già installati alcuni parchimetri che emetteranno ticket ad hoc che le prostitute di strada dovranno obbligatoriamente acquistare se vorranno continuare a fare il mestiere “on the road”.

Già in precedenza il comune di Bonn aveva costruito alcune strutture in legno che servivano alle lucciole per appartarsi in tranquillità con i loro clienti in auto.

E’ una questione di equità fiscale, spiegano dal comune, in quanto già da tempo in questa città da 320 mila abitanti chi si prostituisce in casa è costretta a pagare le tasse. Pertanto, il ticket delle prostitute servirebbe a creare anche una situazione di equità interna alla categoria. L’idea di Bonn non è poi un fatto strambo, perchè in questi giorni anche in Italia si è discusso sul problema, in un periodo in cui si cerca di recuperare il maggior gettito fiscale possibile. E le cifre sono molto interessanti.

Nel nostro Paese, le prostitute sarebbero 60 mila, per circa 9 milioni di clienti e un giro di affari calcolato in otto miliardi all’anno. In queste condizioni l’evasione fiscale sarebbe totale, in quanto, ammesso che una prostituta volesse pagare le imposte sul suo reddito percepito, non potrebbe nemmeno farlo, in quanto tale reddito è considerato illecito, quindi, non tassabile.

Ora, pur volendoci tenere molto bassi, non tenendo in considerazione, ad esempio, la possibile applicazione del’Iva sulle prestazioni sessuali, otto miliardi di euro darebbero un gettito per lo stato di non meno di un paio di miliardi, che si potrebbero anche lasciare totalmente alle casse comunali. A beneficio dei cittadini, che ne ricaverebbero maggiori servizi o minori imposte. Un problema con cui dovremmo confrontarci senza facili moralismi, dato che la prostituzione è sempre esistita e molto difficilmente verrà mai eliminata.

 

 

Impostazioni privacy