Da rottame a scultura: ecco i nuovi Transformers

Ad ispirarlo non è stato di certo il terzo capitolo del sequel firmato Michael Bay, uscito al cinema la scorsa estate e subito stroncato dalla critica. L’amore per Autobot e i Decepticon va ben oltre il celebre sequel dei Transformers. La prima volta che ha li visti ha subito sperato che la sua auto si trasformasse in uno di quei robot.

Da allora, il sogno dello scultore taiwanese Anchalee Saengtai si è avverato: usando rottami di auto e moto, nel retro del suo garage di Bangkok, ha dato vita ai suoi amati idoli, Transformer identici a quelli del film, con altezze variabili da 2 a 6 metri. Ma non solo, il sogno di Anchalee Saengtai, presto è diventato anche un vero e proprio business, che nulla a che fare con il merchandising del sequel.

Da un hobby iniziato per gioco nel lontano 2002 ad una vera e propria azienda familiare specializzata nella creazione di sculture di metallo con materiale di recupero, la Yumimodal, che può contare su due negozi a Bangkok (uno dei quali nel famoso mercato per turisti di Chatuchak) e un sito internet  (http://www.yumimodal.com) e che vanta esposizioni ed istallazioni in tutto il mondo, dall’Auditorium di Ripley a San Francisco e al Waxworks Louis Tussaud di San Antonio, in Texas.

Rottami, pezzi di metallo, ferri vecchi, tutto quello che è da buttare Anchalee lo recupera ed insieme al fratello che coordina il design delle sue opere e al suo team di collaboratori, lo trasforma in opere d’arte che in alcuni casi sono delle quasi perfette riproduzioni del soggetto originale.

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